Meloni: “Critiche all’Europa? D’accordo con Jd Vance. Infantile pensare che l’Italia debba scegliere tra Ue e Usa”
Rilascia la prima intervista a un giornale straniero da quando è presidente del Consiglio e delinea il suo rapporto con gli Stati Uniti, la strategia sui dazi imposti da Trump e la posizione rispetto alle dichiarazioni su JD Vance, che nelle scorse settimane aveva criticato l’Europa per la repressione – a suo giudizio – della […] L'articolo Meloni: “Critiche all’Europa? D’accordo con Jd Vance. Infantile pensare che l’Italia debba scegliere tra Ue e Usa” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Rilascia la prima intervista a un giornale straniero da quando è presidente del Consiglio e delinea il suo rapporto con gli Stati Uniti, la strategia sui dazi imposti da Trump e la posizione rispetto alle dichiarazioni su JD Vance, che nelle scorse settimane aveva criticato l’Europa per la repressione – a suo giudizio – della libertà di espressione. Giorgia Meloni, parlando al Financial Times, spiega di condividere le critiche del vicepresidente americano, sottolineando che a essere contestata è “la classe dirigente classe dirigente e a l’idea che si possa imporre la propria ideologia invece di leggere la realtà e trovare modi per dare risposte alle persone”. “Devo dire – ammette – che sono d’accordo. Lo dico da anni. L’Europa si è un po’ persa”.
Al quotidiano finanziario britannico, che sottolinea come la premier abbia adottato “un profilo volutamente basso” rispetto alla Casa Bianca, Meloni spiega che l’Italia non dovrà scegliere tra gli Stati Uniti e l’Europa, perché sarebbe una scelta “infantile” e “superficiale”. È “nell’interesse di tutti”, dice, superare le gravi tensioni nelle relazioni transatlantiche, sostiene Meloni, descrivendo le reazioni di alcuni leader europei a Trump come “un po’ troppo politiche”. Per l’Italia, ha aggiunto, il presidente americano non rappresenta un avversario, bensì “il primo alleato”. “Sono conservatrice – ha dichiarato Meloni – Trump è un leader repubblicano. Di sicuro sono più vicina a lui che a molti altri, ma capisco un leader che difende i suoi interessi nazionali. Io difendo i miei”.
E così arriva a parlare anche dei dazi, sui quali l’Europa – a partire dalla Germania – ha reagito duramente. La premier però critica l’approccio dello scontro: “A volte – dice – ho l’impressione che rispondiamo semplicemente in modo istintivo. Manteniamo la calma, ragazzi. Riflettiamo”. E aggiunge che “l’Italia può avere buoni rapporti con gli Stati Uniti e se c’è qualcosa che l’Italia può fare per evitare uno scontro con l’Europa e costruire ponti, lo farò, e questo è nell’interesse degli europei”. Meloni ammette poi che le tariffe elevate su alcuni beni specifici stanno causando attriti ma – specifica -“ci sono grandi differenze sui singoli beni. E’ su questo che dobbiamo lavorare per trovare una buona soluzione comune”, ha affermato. Mentre la Commissione europea ha promesso di reagire contro le tariffe annunciate da Trump, Meloni auspica che l’Unione Europea mantenga la calma anche se, precisa, “non è facile competere con qualcuno che in un giorno può firmare cento ordini esecutivi”. C’è da evidenziare però che Washington perseguiva da tempo un programma sempre più protezionistico e a questo proposito ha citato l’Inflation Reduction Act di Joe Biden. “Pensate davvero che il protezionismo negli Stati Uniti sia stato inventato da Donald Trump?”, si chiede retorica. Riflettendo sul fatto che l’approccio “’conflittuale” del tycoon alla difesa europea possa rappresentare “uno stimolo” necessario per assumersi le proprie responsabilità sulla sicurezza, la premier è incline a “pensare che la crisi nasconde sempre una opportunità”, ha dichiarato.
Quanto invece alla crisi ucraina, ribadisce di avere fiducia negli sforzi messi in atto dal presidente americano per trovare una soluzione, prendendo invece le distanze dal progetto proposto dal premier britannico Keir Starmer e dal presidente francese Emmanuel Macron di inviare truppe europee di peacekeeping in Ucraina. “Dobbiamo stare attenti”, la presenza di truppe europee in Ucraina “può essere vista più come una minaccia”, avverte. E rilancia la sua proposta dell’estensione all’Ucraina della clausola di difesa reciproca previsto dall’articolo 5 della Nato, senza di fatto ammettere Kiev nell’Alleanza Atlantica. Sarebbe “più semplice ed efficace” rispetto ad altre proposte, ha notato. Rispetto all’impegno in primo piano di Starmer e Macron per aumentare il sostegno a Kiev, Meloni ha poi spiegato di non premere per essere una “protagonista”. “Non ora – dice -. La posta in gioco è troppo alta”.
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