Marcia “stop pesticidi”: in migliaia in piazza per un’agricoltura più sostenibile
Un fiume di persone ha attraversato le colline trevigiane per l’ennesima edizione della Marcia “Stop Pesticidi”. In una domenica soleggiata, oltre 1.500 manifestanti hanno percorso la strada tra Cison di Valmarino e Follina, in provincia di Treviso, unendosi nella richiesta di un’agricoltura libera dai pesticidi di sintesi, capace di rispettare la biodiversità e la salute […] The post Marcia “stop pesticidi”: in migliaia in piazza per un’agricoltura più sostenibile appeared first on L'INDIPENDENTE.

Un fiume di persone ha attraversato le colline trevigiane per l’ennesima edizione della Marcia “Stop Pesticidi”. In una domenica soleggiata, oltre 1.500 manifestanti hanno percorso la strada tra Cison di Valmarino e Follina, in provincia di Treviso, unendosi nella richiesta di un’agricoltura libera dai pesticidi di sintesi, capace di rispettare la biodiversità e la salute pubblica. Striscioni colorati, slogan e interventi hanno scandito il cammino di ambientalisti, agricoltori, cittadini e rappresentanti di numerose associazioni, con un obiettivo chiaro: riportare al centro del dibattito la necessità di politiche agricole più sostenibili.
«La nostra lotta non si ferma. Chiediamo l’adozione di misure concrete per ridurre i pesticidi e proteggere la salute dei cittadini e dell’ambiente», hanno dichiarato gli organizzatori della marcia. Tra i partecipanti spiccano le adesioni di grandi organizzazioni nazionali come Legambiente, WWF, LIPU e Navdanja, oltre a sindacati come la Flai CGIL e numerosi biodistretti. Il corteo ha ribadito con forza la necessità di una svolta politica in un momento critico per il futuro dell’agricoltura europea. La recente decisione della Commissione Europea di accantonare il Regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR), eliminando l’obiettivo di dimezzare i pesticidi entro il 2030, ha infatti generato forte preoccupazione tra gli attivisti, che temono un arresto nel percorso verso un’agricoltura più ecologica e meno dipendente dalla chimica di sintesi.
Il percorso della manifestazione si è concluso all’abbazia di Follina, dove si sono tenuti gli interventi finali. «L’Italia attende da anni un Piano di azione nazionale aggiornato per l’uso sostenibile dei pesticidi, scaduto nel 2019 e mai rinnovato con misure più stringenti – ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile Agricoltura di Legambiente – Servono regole chiare e coraggiose, a partire dall’adozione di distanze minime di sicurezza per i trattamenti fitosanitari, ancora disattese. Il futuro del settore non può essere basato sulla chimica, ma su innovazione, agroecologia e tutela degli ecosistemi». Parallelamente alla marcia, dal 20 al 30 marzo si è svolta la Settimana per le alternative ai pesticidi, un’iniziativa internazionale per promuovere pratiche agricole più sostenibili. Legambiente ha partecipato attivamente con un webinar dedicato, ribadendo la necessità di incentivare metodi di coltivazione basati sull’agroecologia e su soluzioni naturali per la difesa delle colture.
I dati scientifici confermano le preoccupazioni dei manifestanti. Diversi studi hanno infatti evidenziato la correlazione tra l’esposizione ai fitofarmaci e l’aumento di patologie croniche, mentre la perdita di biodiversità nei territori più colpiti è ormai evidente. Il declino degli impollinatori come le api, fondamentali per la produttività agricola, è una delle conseguenze più allarmanti, così come la contaminazione delle falde acquifere e la presenza di residui di pesticidi nei cibi. Lo scorso novembre, oltre 260mila cittadini europei hanno sottoscritto una petizione indirizzata alla Commissione UE, chiedendo espressamente all’esecutivo europeo di dare priorità politica alla riduzione dell’uso dei pesticidi. La petizione è stata sostenuta da numerose organizzazioni ambientaliste e associazioni attive nel settore della protezione dell’ambiente e dell’agricoltura, ma anche da molti esperti di salute pubblica e biologi. Tre gli obiettivi fondamentali al centro dell’istanza: la reintroduzione della riduzione dei pesticidi nella politica dell’UE, il ripristino di obiettivi ambiziosi per sistemi di produzione alimentare sostenibili e la protezione della salute pubblica e dell’ambiente.
[di Stefano Baudino]
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