Marcello Bertocchini : "Un onore lavorare qui. Insieme siamo cresciuti"
Il presidente stila il bilancio degli otto anni alla guida della Fondazione "Abbiamo contribuito concretamente a rivalutare il patrimonio dell’ente".

"Non ho mai pensato di divenire presidente della Fondazione, mi ci sono trovato, ma è stata la più bella esperienza che ho fatto, ma devo aggiungere che se me lo avessero chiesto quattro anni fa non avrei risposto così". Marcello Bertocchini, per otto anni presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, è alle battute finali. Venerdì il consiglio uscente farà il punto e saluterà la città durante una assemblea in San Francesco aperta alla cittadinanza con inizio alle 17.30.
Ma la presentazione del bilancio 2024 dell’ente di San Micheletto è stata l’occasione per il commiato alla stampa e anche per un resoconto di questi otto anni da presidente dopo che ne aveva passati un buon numero da direttore. Un’esperienza indimenticabile, nonostante qualche amarezza e tensione. "Un po’ di cuore, è chiaro, va via – spiega Bertocchini – ma tutto ha un inizio e tutto una fine. Come ha detto mia figlia, è finita una tappa, ne inizia un’altra. Sono particolarmente orgoglioso di aver contribuito a rivalutare il patrimonio che è cresciuto del 38%, circa 466 milioni di euro, a un tasso decisamente superiore a quello dell’inflazione.
La lunga traversata è finita, lasciamo una Fondazione decisamente solida, direi blindata. Anche la capacità erogativa è cresciuta in virtù di questi numeri. La Fondazione è seconda in Italia come patrimonio e erogazioni pro capite". Quello della Fondazione, ricorda il presidente uscente, è un patrimonio cittadino. "I lucchesi – aggiunge – devono ringraziare loro stessi: se c’è la Fondazione è perché prima c’era una banca ben amministrata e che era un riferimento per il territorio".
Tra i rimpianti, quello di un centro di aggregazione giovanile. "Mi sarebbe piaciuto, oltre alla chiesa dei Servi – sottolinea – dare vita anche a uno spazio di aggregazione giovanile, con una sala polivalente vissuta tutti i giorni e al servizio dei giovani". Ma il presidente dai modi british, pur non rinunciando ai toni felpati, si leva anche un’altra spina che lo ha accompagnato in questi anni: quella dello scarso impegno dei soggetti economici a sostegno del territorio. "E’ vero – conclude – potrebbero fare di più, abbiamo visto che la sensibilizzazione, penso a Pianeta Terra, porta qualche risultato, ma è ancora poco. E poi c’è sempre la solita motivazione addotta per non dare una mano che non convince: “se dobbiamo dare dei soldi poi dobbiamo darli a tutti“. Il ragionamento non sta in piedi. Penso per esempio al sostegno delle attività sportive...".
F.Vin.