L’uomo Campane a festa a Chicago: "L’asse da stiro era il suo altare"

Cattedrale piena nella città del nuovo Pontefice e degli Obama. I fratelli: incredibile, non ci crediamo

Mag 10, 2025 - 07:04
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L’uomo Campane a festa a Chicago: "L’asse da stiro era il suo altare"

Uno dei suoi due fratelli più giovani, rintracciato in un modesto e ordinato sobborgo di Chicago, si sbilancia: Papa Leone XIV da giovane era un appassionato tennista, dotato di un buon rovescio. E aggiunge, quasi a fatica, che anche a Roma, da cardinale, qualche volta prendeva ancora in mano la racchetta. Fin da piccolo Papa Leone XIV voleva fare il prete: "Giocava a celebrare la messa con l’asse da stiro come altare, e usava le caramelle come fossero l’ostia", hanno raccontato alla Abc John e Louis, i due fratelli del nuovo pontefice intervistati dal network. Il successore di Jorge Maria Bergoglio era in prima elementare quando un vicino di casa disse che avrebbe fatto il Papa e nella Cappella Sistina quella profezia si é avverata. "Ha sempre desiderato diventare prete. Lo ha capito subito", ha detto John, il secondogenito di famiglia intervistato a New Lenox, non lontano da Dolton, il sobborgo del South Side di Chicago dove i genitori Mildred e Louis Marius (lei di famiglia creola e haitiana, lui di origini francesi e italiane) avevano cresciuto i figli coinvolgendoli attivamente nella vita di parrocchia. 
In Perù e in Cile, dove è stato vescovo e missionario guidando a lungo gli agostiniani, lo descrivono come "un fratello che ti guarda negli occhi, ascolta molto e ti appare come un uomo normale e semplice". Ma a Chicago, o in altre parti dell’America, nel mondo cattolico, in pochi conoscono davvero il nuovo Pontefice. Alle otto del mattino la Holy Name Cathedral di Chicago é già gremita per festeggiare. Le campane suonano per un’elezione inattesa, che riempie ancor più di orgoglio la città che una volta era la patria di Al Capone, ma poi ha regalato all’America figure come Barack e Michelle Obama o leggende dello sport come il re indiscusso del basket Michael Jordan. È la prima volta nella storia che un Papa americano — o “delle Americhe”, come qualcuno già lo chiama per ricordarne i lunghi trascorsi in Perù e Cile — sale al soglio di Pietro.
Il riserbo della famiglia Prevost in Illinois è considerato proverbiale, e le poche notizie che circolano su Papa Leone XIV ne sono la conferma più evidente. Nessuno ha chiamato il Vaticano per congratularsi per la nomina improvvisa, ma uno dei fratelli è andato in chiesa a pregare. Altrettanto silenzio circonda la sua semplicità da cardinale, nonostante Francesco gli avesse affidato il delicato incarico di selezionare i vescovi per il mondo intero.
Qualcuno, vedendolo sorridere dalla loggia della basilica di San Pietro, ha sussurrato da migliaia di chilometri: "Ha la faccia da Papa". In casa, la famiglia possiede ancora il vecchio organo che Robert Francis aveva imparato a suonare da ragazzo, prima del seminario. Ora lo suona ancora il fratello John. Ieri si sono sentiti per la prima volta. Un semplice "Ciao, come stai?", a cui il Papa ha risposto: "Sono molto occupato… ma ci vedremo presto a Roma". La telefonata, però, si è interrotta quando il fratello gli ha detto: "Sono qui con dei giornalisti", e Leone XIV ha replicato rapido: "Allora ciao, ti lascio subito".
L’appuntamento con la stampa mondiale il nuovo pontefice lo avrà lunedì, quando per la prima volta risponderà alle domande dei vaticanisti. Fino ad allora, lontano migliaia di chilometri dal suo vecchio organo, resterà per tutti "il Papa discreto", che continua a guardare agli ultimi e a pensare ai punti più lontani della Terra. "Questa straordinaria notizia – spiega il fratello John – nel suo immenso splendore, ha per me un significato agrodolce: è dolce perché è lui, ma adesso dovremo condividerlo con un miliardo e quattrocento milioni di persone".