Anno senza Estate: meteo freddo e piovoso, sole poco presente

  Parlare oggi di una Estate mite, fatta di temperature contenute, piogge regolari e giornate variabili, suona come un’idea distante, quasi una provocazione meteo climatica. Non perché sia statisticamente impossibile, ma perché nel nostro immaginario collettivo contemporaneo, la stagione estiva è diventata sinonimo di caldo torrido, afa implacabile, temperature sopra i 35 gradi, giorni infiniti […] Anno senza Estate: meteo freddo e piovoso, sole poco presente

Mag 13, 2025 - 08:43
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Anno senza Estate: meteo freddo e piovoso, sole poco presente
Parlare oggi di una Estate mite, fatta di temperature contenute, piogge regolari e giornate variabili, suona come un’idea distante, quasi una provocazione meteo climatica. Non perché sia statisticamente impossibile, ma perché nel nostro immaginario collettivo contemporaneo, la stagione estiva è diventata sinonimo di caldo torrido, afa implacabile, temperature sopra i 35 gradi, giorni infiniti di sole accecante e notti tropicali, dove in molti centri urbani i termometri faticano a scendere sotto i 25 gradi. In un’epoca in cui il riscaldamento globale ha completamente trasformato i parametri climatici tradizionali, una stagione estiva come quelle degli anni Sessanta o Settanta apparirebbe oggi come un’anomalia, un’eccezione fuori scala. Una Estate dal volto più umano, che un tempo rappresentava la normalità, oggi verrebbe etichettata come l’anno senza estate, un termine quasi folkloristico che lascia intendere un evento eccezionale e inatteso. Quando l’Anticiclone delle Azzorre era protagonista Negli anni Sessanta e Settanta, le estati del continente europeo erano dominate dalla presenza rassicurante e costante dell’Anticiclone delle Azzorre, una figura meteorologica capace di garantire giornate soleggiate senza eccessi, temperature miti, e un buon equilibrio tra sereno e instabilità pomeridiana, soprattutto nelle zone più interne e nei rilievi alpini e appenninici. Nelle pianure, raramente si superavano i 30 gradi, e anche nei periodi più stabili, la comparsa di temporali estivi costituiva una normalità climatica. Il regime pluviometrico alpino, in particolare, seguiva ritmi ciclici ben definiti: Luglio e Agosto registravano picchi di precipitazioni abbondanti, specie nel settore nordorientale dell’arco alpino. Questi fenomeni erano considerati normali e rientravano nella configurazione estiva standard. L’invasione dell’Anticiclone Africano Oggi, il ruolo dominante è stato assunto dall’Anticiclone africano, una massa d’aria estremamente calda e secca che, quando si afferma sull’Europa, genera una situazione di Alta Pressione di tipo subtropicale. Questo comporta la subsidenza atmosferica, ossia la discesa dell’aria che inibisce la formazione delle nubi e amplifica il calore al suolo, creando il cosiddetto effetto “heat dome”: una vera e propria cupola di calore stagnante, spesso inamovibile per intere settimane. In questo nuovo contesto climatico, una Estate con massime intorno ai 30 gradi, frequenti giorni nuvolosi e temporali diurni, verrebbe vissuta come qualcosa di anomalo, quasi un tradimento dell’estate “normale”. Un ritorno alla freschezza di un tempo verrebbe percepito come un’estate mancata, sebbene in realtà rappresenti un modello climatico storicamente ben radicato. Estate 2014: l’ultimo esempio di frescura estiva nel nuovo millennio La stagione estiva del 2014 costituisce un riferimento importante per comprendere come, anche in pieno contesto di riscaldamento climatico, una Estate “fredda” possa ancora manifestarsi. In quell’anno, l’Europa centrale visse una stagione caratterizzata da frequenti perturbazioni atlantiche, assenza di ondate di calore durature, e una costante instabilità atmosferica. In particolare, su regioni come il Nord Italia, la Svizzera e la Germania, le temperature medie risultarono notevolmente inferiori ai valori tipici del periodo, con una riduzione media di quasi 2 gradi Celsius rispetto al trentennio climatico 1991–2020. In molte aree alpine e prealpine, le precipitazioni furono abbondanti, talvolta doppiando i valori normali. Quando l’Estate era tranquilla: miti degli anni ’60 e ’70 Nella memoria climatica europea, le Estati tra il 1960 e il 1975 erano tutto fuorché estreme. Le analisi prodotte dai servizi meteorologici tedeschi (DWD) e svizzeri (MeteoSwiss) mostrano un quadro molto differente da quello odierno. Le temperature massime estive si mantenevano spesso tra i 24 e i 28 gradi anche nelle grandi aree urbane come Berlino, Zurigo o Monaco di Baviera. I picchi di calore sopra i 32 gradi erano episodi rari, brevi, e localizzati. Non esisteva ancora l’onnipresenza delle ondate africane, e le configurazioni atmosferiche estive restavano legate a un’alternanza di periodi stabili e giornate temporalesche. Addirittura, l’estate del 1977 fu così fredda e instabile da indurre i meteorologi tedeschi a soprannominare Agosto come “mese ottobrino”, per le sue caratteristiche autunnali. Il concetto di pattern atmosferico: la memoria del cielo La scienza meteorologica moderna si avvale dell’analisi dei pattern atmosferici, configurazioni ricorrenti di pressione e circolazione atmosferica. Questi schemi non riproducono mai un evento identico, ma mostrano tendenze che si possono ripetere in modalità simili. È su questi pattern sinottici che si basa lo studio della climatologia comparativa. Organizzazioni come NOAA e ECMWF studiano questi schemi attraverso modelli matematici avanzati, prendendo in esame fattori come il comportamento del jet stream, il ciclo delle teleconnessioni atmosferiche (come la NAO, North Atlantic Oscillation), e gli effetti di feedback legati alla temperatura oceanica e all’umidità del suolo. Se questi fattori si combinano in modo favorevole, possono ostacolare l’affermazione di una Alta Pressione duratura, permettendo il ritorno di Estati fresche, anche se non per intera stagione. Il jet stream, in particolare, gioca un ruolo cruciale nel canalizzare perturbazioni verso l’Europa o deviarle altrove. Il ritorno di un’Estate “diversa” è possibile? In un clima sempre più caldo, una Estate dai tratti moderati sembrerebbe oggi una deviazione eccezionale. Tuttavia, i modelli previsionali a lungo termine non escludono del tutto la possibilità di un ritorno di configurazioni fresche. Proprio come è accaduto nel 2014, una Estate con tratti più freschi può ancora realizzarsi. Non sarebbe la norma, ma nemmeno un evento miracoloso. Sarebbe una parentesi climatica inaspettata, una stagione che si discosta dalla tendenza dominante ma che trova ancora spazio nella variabilità naturale del sistema meteo terrestre. La meteorologia statistica, infatti, non è in grado di escludere totalmente questi scenari, che rientrano nella possibile variabilità atmosferica del futuro, giacché molto improbabile.

Anno senza Estate: meteo freddo e piovoso, sole poco presente