L’UE accoglie l’allentamento dei dazi tra Stati Uniti e Cina: passo utile per il commercio globale

La pausa nella guerra commerciale annunciata da Usa e Cina avviene dopo il recente accordo raggiunto con il Regno Unito e rappresenta una svolta inaspettata. Ma non basta a dissipare le incertezze dei mercati

Mag 12, 2025 - 18:18
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L’UE accoglie l’allentamento dei dazi tra Stati Uniti e Cina: passo utile per il commercio globale

Roma, 12 maggio 2025 – La Commissione europea accoglie “positivamente”, l’allentamento per 90 giorni dei dazi reciproci annunciato da Stati Uniti e Cina. “Accogliamo con favore questa notizia”, ha affermato il portavoce per la sicurezza economica dell’esecutivo di Bruxelles, Olof Gill.

L’annuncio, fatto da Washington e Pechino in una dichiarazione congiunta, giunge dopo un fine settimana di intensi negoziati commerciali a Ginevra, in Svizzera, da parte dei funzionari delle due maggiori economie mondiali, durante i quali entrambe le parti hanno decantato “sostanziali progressi”.

Parlando in conferenza stampa nel consueto briefing con i giornalisti di mezzogiorno presso Palazzo Berlaymont, sede della Commissione UE, a Bruxelles, Gill ha sottolineato che “dal lato dell’Unione europea, siamo stati molto chiari e coerenti fin dall’inizio: riteniamo che l’imposizione di dazi rappresenti un passo indietro per il commercio globale e per l’economia mondiale”.

Proprio per questo motivo, ha aggiunto Gill, Bruxelles “accoglie con favore qualsiasi passo nella direzione opposta, qualsiasi iniziativa che contribuisca al buon funzionamento delle catene di approvvigionamento globali, che favorisca stabilità e prevedibilità per il commercio e gli investimenti internazionali, naturalmente a condizione che venga pienamente rispettato il sistema di regole globali”.

Infine, Gill ha ribadito quello che è il punto di vista dell’UE, ovvero “abbattere le barriere, non innalzarle”. Per il portavoce UE, “questo annuncio sembra andare in quella direzione”.

Trump attacca di nuovo l’UE

Fornendo in conferenza alla Casa Bianca, alcuni dettagli sull’annuncio con Pechino e su un nuovo ordine esecutivo per ridurre i prezzi dei farmaci, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è tornato nuovamente a sferzare l’Unione europea, definita più “cattiva della Cina”. "Ci hanno trattato in modo molto ingiusto”, ha affermato Trump. "Loro ci vendono i loro prodotti agricoli, noi non ne vendiamo praticamente nessuno, non prendono i nostri prodotti. Questo ci dà tutte le carte in regola, ed è molto ingiusto, quindi dovranno pagare di più per l'assistenza sanitaria e noi dovremo pagare di meno”, ha affermato Trump. 

La Commissione europea ha proposto giovedì 8 maggio una serie di contromisure su prodotti importati dagli Stati Uniti per un valore fino a 95 miliardi di euro nel tentativo di aumentare la pressione sull’amministrazione guidata da Trump che dal suo insediamento sta portando avanti nuove politiche protezionistiche.

Il pacchetto di dazi proposto colpirebbe circa 1,3 miliardi di euro di esportazioni di alcolici, 8,5 miliardi di euro di esportazioni di aeromobili, 7,2 miliardi di euro di apparecchiature elettriche e 6,4 miliardi di euro di esportazioni agroalimentari. Le imprese europee hanno ora un mese di tempo per esprimersi sulla lista, prima che la Commissione decida – probabilmente a luglio – se imporla o meno.

Una pausa che però non convince tutti

La pausa nella guerra commerciale annunciata da Stati Uniti e Cina avviene dopo il recente accordo raggiunto la scorsa settimana da Washington con il Regno Unito e rappresenta, una svolta inaspettata dell’amministrazione Trump, che però non basta a dissipare le incertezze. Nella dichiarazione congiunta, Washington e Pechino riconoscono “l’importanza di una relazione economica e commerciale sostenibile, a lungo termine e reciprocamente vantaggiosa”.

Le revisioni tariffarie reciproche saranno imposte entro il 14 maggio. I dazi del 20% sul fentanyl imposte dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Cina a febbraio e marzo rimarranno in vigore. Tuttavia, ciascuna parte ha concordato di ridurre i dazi “reciproci” di 115 punti percentuali per 90 giorni.

Secondo una dichiarazione congiunta diramata da Washington e Pechino, ciò significa di fatto che gli Stati Uniti abbasseranno temporaneamente i dazi doganali sui prodotti cinesi dal 145% al ​​30%, mentre la Cina ridurrà le imposte sulle importazioni americane dal 125% al ​​10%.

Nonostante la mossa abbia fatto registrare rialzi in borsa, permane un clima di incertezza. In una nota sul suo sito web, la Camera di commercio europea in Cina ha affermato che, nonostante sia “incoraggiata” dall’accordo tra Stati Uniti e Cina, “permane l’incertezza. Ciò è dovuto in parte alla sospensione di alcuni dazi doganali solo per 90 giorni e in parte alla natura imprevedibile con cui tali dazi sono stati applicati fin dall’inizio”, sottolinea la nota.

Per la Camera di commercio europea in Cina, “le imprese necessitano di prevedibilità per mantenere la normale operatività e prendere decisioni di investimento”. La Camera “auspica pertanto che entrambe le parti continuino a impegnarsi nel dialogo per risolvere le divergenze ed evitare di adottare misure che perturbano il commercio globale e provochino danni collaterali per coloro che si trovano nel mezzo del fuoco incrociato”, conclude la nota.

Anche JPMorgan ha espresso riserve. Citato dal quotidiano britannico Financial Times, Tai Hui responsabile della strategia di mercato per l’area Asia Pacifico di JPMorgan Asset Management, ha osservato che la riduzione di 90 giorni dei dazi tra Stati Uniti e Cina fornisce un “periodo di respiro” per i negoziati, ma potrebbe non garantire abbastanza tempo per definire un accordo commerciale dettagliato tra le due maggiori economie del mondo.

“Che ciò sia sufficiente per dare impulso agli investimenti o per ripristinare lo slancio di crescita, credo che ci serva ancora un po’ di tempo”, sottolinea. Hui aggiunge che manca ancora chiarezza sull’obiettivo finale dell’amministrazione Trump nei negoziati commerciali.

La guerra commerciale ha già colpito le economie statunitense e cinese. Il prodotto interno lordo americano, la misura più ampia dell’economia statunitense, ha registrato la sua prima contrazione trimestrale dall’inizio del 2022, con gli importatori che si sono affrettati ad importare merci prima che entrassero in vigore i dazi doganali punitivi.

Per quanto riguarda la Cina, le sue esportazioni verso gli Stati Uniti sono diminuite drasticamente il mese scorso, con un impatto negativo sull’enorme industria manifatturiera del Paese. Ad aprile, l’attività manifatturiera cinese ha registrato la contrazione più rapida degli ultimi 16 mesi, rendendo ancora più urgenti gli sforzi di Pechino per introdurre nuovi stimoli economici.