Lotta allo sfruttamento, ora i lavoratori ‘collaborano’. E arrivano i numeri per denunciare
Prato, la nota del procuratore Tescaroli: sempre più persone scelgono di uscire allo scoperto. Le indicazioni per contattare la Procura

Prato, 18 maggio 2025 – Permessi di soggiorno e protezione per chi collabora con la giustizia. E’ grazie a questo che negli ultimi mesi è cresciuto in maniera significativa il numero di lavoratori sfruttati in provincia di Prato che scelgono di ribellarsi e denunciare i propri aguzzini. Lo rivela una nota firmata dal procuratore Luca Tescaroli dalla quale emerge che, dal febbraio 2025, sessanta persone - provenienti da diverse etnie, tra cui pakistani, cinesi, africani e bengalesi - hanno avviato un percorso di denuncia contro i datori di lavoro che li hanno sfruttati, in particolare nel distretto produttivo pratese.
Un segnale di svolta in una realtà spesso dominata dalla paura, dal ricatto e dal silenzio. Secondo quanto reso noto, queste collaborazioni, a seguito delle iniziative intraprese dalla Procura, hanno portato a richieste di rilascio di venti permessi di soggiorno e, in diversi casi, all'applicazione di misure di protezione da parte delle autorità di pubblica sicurezza.
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La Procura fa sapere anche che l'attività di denuncia non comporta alcun costo e deve essere compiuta personalmente dall'interessato. Per favorire ulteriori segnalazioni e rendere più diretto il contatto con le istituzioni, sono stati attivati quindi due numeri telefonici: Procura della Repubblica: 331 3660387; Dipartimento Prevenzione Asl: 366 9332876.
Gli interessati possono inviare un sms, in italiano o nella propria lingua madre, indicando il proprio numero e la volontà di collaborare. Saranno successivamente ricontattati per fissare un incontro in cui formalizzare la denuncia. L’Iniziativa, si spiega dalla Procura, mira a contrastare in modo efficace il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento nel settore tessile e manifatturiero, spesso alimentato da reti illegali e condizioni di lavoro disumane.