L’omaggio a Francesco
L’arrivo di Mattarella a Santa Marta . Da oggi la salma esposta a San Pietro. .

L’essenzialità del feretro stabilita da Francesco e la maestosità di Piazza San Pietro con duecentomila fedeli. Sabato alle 10, nella liturgia guidata dal cardinale decano Giovanni Battista Re, il mondo darà l’estremo saluto al Papa. Nell’abbraccio unificato degli umili e dei potenti della Terra, di leader politici e religiosi, l’addio pubblico a Francesco sarà l’evento mediatico dell’anno. Tra i primi a confermare la propria presenza, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, la figura più autorevole del mondo ortodosso, unito al Pontefice dalle battaglie per i migranti, i poveri e la cura della casa comune della cristianità (a 1.700 anni dal concilio di Nicea).
Da stamattina la salma papale sarà esposta a San Pietro. Tre giorni di visite e preghiere, con orari di apertura straordinari: oggi dalle 11 a mezzanotte, domani dalla 7 a mezzanotte, venerdì dalle 7 alle 19. La massima estensione oraria consentirà l’omaggio a Francesco a chiunque lo desideri. Per arrivare a San Pietro il feretro percorrerà Piazza Santa Marta e Piazza dei Protomartiri Romani, poi transiterà attraverso l’Arco delle Campane – da dove a Pasqua il Pontefice era entrato e uscito in Papamobile – ed entrerà nella basilica. L’ingresso avverrà dalla porta centrale. All’altare della Confessione il cardinale camerlengo Kevin Farrell – figura chiave nella transizione vaticana sino alla fumata bianca del Conclave – presiederà la Liturgia della Parola. Subito dopo, potrà scattare l’afflusso dei fedeli.
Gli omaggi al Pontefice sono cominciati già ieri a Santa Marta. A partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, arrivato con la figlia Laura per un preghiera di raccoglimento davanti al Papa argentino, al quale, al di là del credo cattolico, era legato da sentimenti reciproci di straordinaria stima e amicizia. Una vicinanza confermata da Bergoglio durante il recente ricovero lampo di Mattarella per l’intervento al cuore al Santo Spirito, con un biglietto fatto recapitare al Capo dello Stato con queste toccanti parole: "Accomunati dalla fragilità che segna questa stagione della nostra vita, siamo invitati a non perdere la speranza". Già sicura la presenza alla camera ardente anche della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che poi alle 16, a Montecitorio, presenzierà alla commemorazione del Papa alla Camera.
Per la morte di Francesco, il governo proclama cinque giorni di lutto nazionale inglobando la Festa della Liberazione (non senza polemiche a sinistra) e affida al Capo della Protezione civile pro tempore, Fabio Ciciliano, la macchina organizzativa di supporto alle autorità vaticane. Le misure di sicurezza già disposte dal prefetto di Roma Lamberto Giannini si intensificheranno ulteriormente da stamattina, con l’esposizione della salma al pubblico, e raggiungeranno l’apice nel giorno delle esequie con la partecipazione di 170 delegazioni internazionali. Già disposto da lunedì il divieto di sorvolo, da domani scatteranno i controlli e la bonifica di tutta l’area, incluso il sottosuolo.
L’arrivo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e dei capi di Stato e leader dei maggiori paesi avverrà in una Roma blindata da straordinari livelli di sicurezza: oltre a polizia, carabinier, guardia di finanza e pompieri, ci saranno tiratori scelti, artificieri, nuclei cinofili, polizia fluviale per il pattugliamento del Tevere e delle banchine, unità Nbcr per il contrasto alla minaccia nucleare, batteriologica, chimica e radiologica. Non è il mondo che Francesco sognava. Ma è quello in cui si è battuto con forza fino all’ultimo giro di giostra, per renderlo diverso con umanità, fede e speranza.