Israele tace. Nessun cordoglio e post ritirati

Le ambasciate avevano scritto un messaggio, ma il ministero degli esteri lo ha fatto cancellare.

Apr 23, 2025 - 05:54
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Israele tace. Nessun cordoglio e post ritirati

Tutto il mondo piange Papa Francesco. Un cordoglio generale, che non conosce differenze di etnia, religione, provenienza geografica. Eppure, anche in questa profusione di parole, risaltano, forse ancora di più, i silenzi. Soprattutto uno. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu non ha detto o scritto una sola parola sulla dipartita di Papa Bergoglio. Il rapporto fra i due, seppure a distanza, non era fra i più sereni a causa del conflitto che si sta consumando in Medioriente e dei bombardamenti che stanno affliggendo da mesi la popolazione sulla Striscia di Gaza.

Le richieste del Pontefice, che ha più volte chiesto la loro cessazione, unitamente ai suoi instancabili appelli alla pace, sono sempre stati recepiti da Israele come un atteggiamento poco imparziale, che non teneva in considerazione le ragioni dello Stato ebraico. Se il primo ministro ha deciso dunque di tacere, al ministero degli Esteri hanno anche fatto di peggio. Subito dopo la notizia del decesso del Pontefice, su X era comparso un tweet sui siti delle ambasciate sparse in tutto il mondo dove si mostrava sincero cordoglio per la sua morte. Il testo recitava ‘Riposa in pace, Papa Francesco. Che la sua memoria sia una benedizione’. Poche parole, ma di grande empatia. Ebbene, il ministero degli Esteri ha dato ordine di cancellarle. Una decisione, questa, che ha suscitato l’ira degli ambasciatori. La decisione di rimuovere il tweet potrebbe essere stata presa dal capo della diplomazia, il ministro Gideon Sa’ar, in persona. Il titolare del dicastero, succeduto a Israel Katz è noto per le sue posizioni di destra e le sue critiche ad alcune istituzioni internazionali che, a detta sua, mostrerebbero pregiudizi nei confronti di Israele.

Secondo media israeliani, un funzionario del ministero ha motivato la decisione con la frase ‘Abbiamo reagito alle parole del Papa contro Israele durante la sua vita, non parleremo dopo la morte’. Certo, il corpo diplomatico dello Stato ebraico è stato messo in una situazione di profondo imbarazzo. Va però sottolineato che l’Ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Yaron Sideman, ha usato parole di grande affetto e stima nei confronti del defunto pontefice. Intervistato dall’agenzia Sir, il diplomatico ha definito Papa Bergoglio ‘Un uomo gentile, umile e affabile, mosso da una ricerca e da un impegno verso l’umanità e l’ambiente, che caratterizzavano ogni sua azione’. Sideman ha poi voluto ricordare il grande senso dell’umorismo di Bergoglio e il suo impegno nel combattere l’antisemitismo. L’ambasciatore lo aveva incontrato lo scorso 19 settembre, quando gli aveva presentato la lettera di credenziali. Anche il presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, ha diffuso un messaggio di sincero cordoglio. "Vorrei usare questo podio per esprimere le mie più sentite condoglianze al mondo cristiano", spiegando che il Pontefice ‘aveva promosso i legami con il mondo ebraico’.