L'intelligenza artificiale potrebbe ridurre le capacità di pensiero critico
Studio Microsoft rivela: l'uso eccessivo di strumenti AI come Copilot può compromettere le facoltà cognitive
Un nuovo studio condotto dai ricercatori Microsoft in collaborazione con la Carnegie Mellon University ha sollevato importanti interrogativi sull'impatto dell'intelligenza artificiale sulle nostre capacità cognitive. La ricerca evidenzia come un'eccessiva dipendenza dagli strumenti di AI, tra cui Microsoft Copilot, potrebbe compromettere significativamente le nostre capacità di pensiero critico.
L' integrazione dell'intelligenza artificiale nella nostra vita quotidiana e nei flussi di lavoro è sempre più radicata, poiché la maggior parte degli strumenti permette di gestire compiti ripetitivi e attività di routine, liberando tempo per concentrarsi su questioni più complesse. Tuttavia, i risultati della ricerca suggeriscono che questa pratica potrebbe avere effetti collaterali indesiderati.
I ricercatori hanno identificato quello che definiscono un "paradosso dell'automazione": automatizzando i compiti di routine e lasciando all'utente solo la gestione delle eccezioni, si privano le persone delle opportunità quotidiane di esercitare il proprio giudizio e rafforzare le proprie capacità cognitive. Questo processo porta a un progressivo indebolimento delle facoltà mentali, lasciando gli utenti impreparati quando si presentano situazioni che richiedono un ragionamento autonomo.