Da fondi pensione e casse di previdenza potrebbero arrivare oltre 6miliardi per le startup: ecco lo studio che lo sostiene

Casse di previdenza e fondi pensione italiane insieme non rappresentano neanche lo 0,5% degli investimenti di venture capital. Un paper voluto da Cdp Venture Capital individua, invece, un potenziale di almeno 6,4 miliardi di euro. Ma quando si esprimerà? L'articolo Da fondi pensione e casse di previdenza potrebbero arrivare oltre 6miliardi per le startup: ecco lo studio che lo sostiene proviene da Economyup.

Apr 8, 2025 - 19:58
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Da fondi pensione e casse di previdenza potrebbero arrivare oltre 6miliardi per le startup: ecco lo studio che lo sostiene

VENTURE CAPITAL

Da fondi pensione e casse di previdenza potrebbero arrivare oltre 6miliardi per le startup: ecco lo studio che lo sostiene



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Casse di previdenza e fondi pensione italiane insieme non rappresentano neanche lo 0,5% degli investimenti di venture capital. Un paper voluto da Cdp Venture Capital individua, invece, un potenziale di almeno 6,4 miliardi di euro. Ma quando si esprimerà?

Pubblicato il 8 apr 2025



Investimenti startup

Un potenziale di oltre 6 miliardi di euro pronto a essere mobilitato verso le startup italiane. Potrebbe (o dovrebbe?) arrivare dai fondi pensione e dalle casse di previdenza e potrebbe rappresentare una svolta per il mercato del venture capital in Italia. A sostenerlo è uno studio realizzato da TEHA Group in collaborazione con CDP Venture Capital, presentato a Cernobbio durante il Forum “Lo Scenario dell’economia e della finanza”.

L’assenza degli investitori istituzionali nel venture capital italiano

Secondo l’analisi, un maggiore coinvolgimento degli investitori istituzionali nel venture capital potrebbe generare effetti importanti sulle startup italiane e quindi sull’economia reale: crescita dell’occupazione, aumento del PIL, sviluppo di nuove imprese innovative. L’obiettivo? Trasformare il risparmio privato in volano per la competitività del Paese.

L’auspicio è un evidente stimolo che arriva da Cdp Venture Capital per soggetti, fondi pensione e casse di previdenza, che di fatto finora hanno disconosciuto l’asset class venture capital e hanno una presenza insignificante nella composizione delle fonti da cui arrivano i capitali investiti sulle startup.

Questo grafico dice tutto:

Lo stato del venture capital in Italia

Negli ultimi anni il venture capital italiano ha compiuto progressi significativi, ma resta ancora distante dai principali benchmark europei.

Dal 2017 al 2024 gli investimenti sono cresciuti di oltre 12 volte, arrivando a 1,9 miliardi di euro. Un risultato positivo che ha visto l’Italia passare dall’1,5% al 4% del totale europeo. Anche il numero di investitori è aumentato del 70% (da 172 a 297), con una presenza internazionale quasi raddoppiata (dal 24% al 42%).

Il venture capital è ormai riconosciuto come leva fondamentale per la competitività economica, ricorda lo studio di TEHA per CDP venture capital startup e scaleup italiane creano in media 14,2 nuovi posti di lavoro netti per impresa, contro i 3 delle medie imprese e i 2,2 delle piccole.

Inoltre, il tasso medio annuo di crescita del Valore Aggiunto delle startup (17,6% tra il 2012 e il 2022) supera di gran lunga la media nazionale (3,5%).

Da dove arrivano gli investimenti sulle startup

Oggi il venture capital italiano è alimentato principalmente da investitori pubblici, fondi di fondi, venture capitalist indipendenti e, in misura crescente, investitori internazionali. Tuttavia, la partecipazione degli investitori istituzionali nazionali, come casse di previdenza e fondi pensione, resta marginale.

Secondo lo studio, gli investimenti delle Casse di previdenza italiane nel venture capital rappresentano solo lo 0,29% del totale, mentre quelli dei Fondi pensione si fermano allo 0,14%.

Una percentuale decisamente bassa se confrontata con quella di Paesi come il Canada e alcune nazioni europee, dove gli investimenti istituzionali hanno contribuito a sviluppare un ecosistema di venture capital più maturo e attrattivo.

Il potenziale di fondi pensione e previdenziali

Lo studio “Investire nel futuro dell’Italia” stima che, grazie alla nuova Legge Concorrenza approvata a fine 2024 – che prevede l’obbligo per gli enti previdenziali di destinare al venture capital almeno il 5% degli investimenti qualificati nel 2025 e il 10% nel 2026 – si potrebbero mobilitare 2 miliardi di euro di nuove risorse.

Grazie all’effetto leva generato dal co-investimento con corporate e altri attori privati, l’impatto complessivo potrebbe arrivare a 6,4 miliardi di euro nello scenario di base, fino a 16,7 miliardi in uno scenario evolutivo più dinamico.

Gli effetti sull’economia sarebbero notevoli: un incremento del PIL nazionale tra lo 0,3% e lo 0,8% e la creazione di circa 61mila nuovi posti di lavoro nello scenario più conservativo, che diventerebbero 158mila nello scenario più espansivo.

Che cosa frena fondi pensione e casse previdenziali

Nonostante le opportunità, permangono alcuni ostacoli che limitano l’ingresso massiccio dei fondi pensione e delle casse di previdenza nel venture capital.

Prima di tutto, la necessità di un chiarimento normativo: è importante che siano riconosciuti anche gli investimenti deliberati e sottoscritti, non solo quelli già versati.

In secondo luogo, occorrono strumenti efficaci per la mitigazione del rischio, in modo da rassicurare gli investitori più tradizionali sulle caratteristiche peculiari dell’asset class.

Infine, serve un coordinamento strutturato tra le iniziative di venture capital promosse da attori pubblici e privati, comprese le corporate italiane, per massimizzare l’impatto degli investimenti.

La sensibilizzazione dell’intero sistema degli investitori è cruciale. Solo così si potrà trasformare una potenzialità teorica in una reale spinta all’innovazione, al lavoro e alla crescita economica.

Come ha dichiarato Agostino Scornajenchi, CEO di CDP Venture Capital, “senza impresa, senza industria, non c’è futuro per il Paese”. E proprio una nuova alleanza tra risparmio previdenziale e venture capital potrebbe essere la chiave per costruirlo.

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