Dazi sui farmaci, possibile carenza di medicinali in Europa: il piano di Trump
Ursula von der Leyen ha incontrato i rappresentanti del settore farmaceutico Ue, finora esente dai dazi, per delineare un piano in caso di nuove tariffe sulle esportazioni negli Usa

Farmaci e microchip sono stati risparmiati dall’ondata di dazi che dagli Stati Uniti sta investendo il mondo, ma subito dopo quello che ha ribattezzato “liberation day” Donald Trump ha assicurato che entrambi i settori non saranno esentati e arriveranno presto nuove tariffe.
Per questo l’industria dei medicinali europea, nel 2024 la voce principale tra le importazioni degli Usa dall’Ue, non può dormire sogni tranquilli, e Ursula von der Leyen sta cercando di correre ai ripari per non farsi cogliere impreparata.
I dazi sui farmaci
Tra le 37 pagine di prodotti esenti dai dazi Usa, sono presenti oltre 200 le categorie di principi attivi e medicinali, dai farmaci per tosse e influenza a quelli per le patologie cardiovascolari, fino ai vaccini.
A distanza di due giorni dall’annuncio della nuova politica doganale degli Stati Uniti, Trump ha però dichiarato che anche le tariffe sul settore farmaceutico “cominceranno ad arrivare, credo, a un livello che non abbiamo mai visto prima”, sottolineando che i medicinali “sono una categoria separata” su cui è in corso una “fase di revisione”, sotto la lente d’ingrandimento della sua amministrazione.
Affermazioni che a Bruxelles hanno fatto scattare una consapevolezza ancora maggiore sulla necessità di giocare d’anticipo, per evitare l’impatto della guerra commerciale su un settore Ue che lo scorso anno valeva 127 miliardi di dollari di importazioni negli Stati Uniti.
Tra i Paesi che potrebbero subire le ripercussioni più pesanti c’è proprio l’Italia, che ha fatto dei prodotti farmaceutici una delle principali eccellenze esportate negli Usa, per un valore di 9,8 miliardi di euro di merce spedita dall’altra parte dell’oceano nel 2024, contro un 1,4 miliardi di import.
L’incontro di von der Leyen con Big Pharma
Per cercare di salvaguardare il settore, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha riunito i principali rappresentanti dell’industria farmaceutica europea proprio per discutere gli effetti dei possibili dazi su un comparto considerato strategico per l’Unione europea.
I Big Pharma hanno espresso preoccupazioni in particolare sull’effetto domino delle eventuali tariffe statunitensi, che comprometterebbero non soltanto le aziende Ue, ma avrebbero conseguenze anche per le catene di fornitura globali e la disponibilità di medicinali per i pazienti europei e statunitensi.
I partecipanti all’incontro con la Commissione hanno chiesto un intervento a sostegno dell’innovazione nel mercato unico e per semplificare le procedure, in particolare per le sperimentazioni cliniche e la digitalizzazione del sistema sanitario europeo, oltre a provvedimenti per la protezione della proprietà intellettuale.
Tirate in ballo dai rappresentanti del settore soprattutto l’EU Biotech Act e le strategie per la bioeconomia e le scienze della vita, sui quali hanno sollecitato Bruxelles a rafforzare la posizione dell’Ue come leader globale nella biotecnologia e nella biofabbricazione.