L’inflazione raggiunge il 2% a marzo, aumentano bollette e spesa alimentare

Dopo la risalita di febbraio l'inflazione si conferma in crescita a causa di un aumento del costo dell'energia e dei prodotti alimentari; aumenta anche il carrello della spesa

Mar 31, 2025 - 13:09
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L’inflazione raggiunge il 2% a marzo, aumentano bollette e spesa alimentare

L’inflazione continua ad aumentare in Italia. A marzo i prezzi dei beni al consumo sono cresciuti dello 0,4%, facendo segnare il quarto mese consecutivo di risalita. Il dato è in netta crescita rispetto al 2024 e ha raggiunto il 2% annuo, considerato dagli economisti la soglia per un sistema in crescita sana.

A determinare questo improvviso balzo di quasi mezzo punto percentuale sono soprattutto i cosiddetti beni volatili, come energia e alimentari, che sono esclusi dall’inflazione di fondo. Questo dato, infatti, è rimasto stabile all’1,7% annuo.

Quali beni sono cresciuti di prezzo e quali sono calati

L’aumento dell’inflazione di marzo 2025 è trascinato dalle spese per la casa e l’energia. Nessun altro bene cresce così tanto di prezzo e al contempo pesa in quella misura sul dato totale. Anche se si tratta di un aumento estremo, il 6,4%, è tra i dati meno preoccupanti. Spesso l’energia oscilla, come i prodotti alimentari, su base mensile. Per questo entrambi vengono esclusi dai dati di fondo.

Le categorie di beni e servizi che sono cresciute più della media sono:

  • abitazione, acqua, elettricità e combustibili: +6,4%;
  • servizi ricettivi e di ristorazione: +3,2%;
  • bevande alcoliche e tabacchi: +3,2%;
  • istruzione: +2,9%;
  • altri beni e servizi: +2,7%;
  • prodotti alimentari e bevande analcoliche: +2,6%.

Un altro gruppo di beni è cresciuto di prezzo, ma meno della media:

  • servizi sanitari e spese per la salute: +1,4%;
  • ricreazione, spettacoli e cultura: +1,4%;
  • abbigliamento e calzature: +0,7%;
  • mobili, articoli e servizi per la casa: +0,3%.

Infine, ci sono anche alcuni cali di prezzo:

  • trasporti: -0,9%;
  • comunicazioni: -4,6%.

Cresce il carrello della spesa

L’Istat, che ha elaborato i dati sull’inflazione, ha segnalato anche un aumento del prezzo del cosiddetto carrello della spesa, l’insieme di beni che l’istituto di statistica considera tra i più comuni negli acquisti degli italiani. Si tratta soprattutto dei beni alimentari, per la cura della persona e della casa, che sono tra quelli aumentati di più a marzo.

Il risultato è una crescita ancora più accentuata rispetto a quella di febbraio. Su base tendenziale, quindi rispetto a un anno fa, il carrello della spesa è aumentato del 2,1%, leggermente di più dell’inflazione.

Perché l’inflazione in Italia deve rimanere bassa

Marzo è il quarto mese consecutivo di crescita per l’inflazione in Italia. Il dato ha raggiunto il 2%, il massimo dal 2023, quando ancora era in crollo dai picchi della pandemia. L’inflazione di fondo si mantiene stabile da diversi mesi attorno all’1,7%, un dato confortante che però non dissipa completamente le preoccupazioni per la risalita dei prezzi.

Al momento l’inflazione in Italia rimane sotto la media europea e attorno a quella che le principali teorie economiche ritengono la percentuale di crescita dei prezzi ideale. Il problema dell’economia italiana è però la crescita molto bassa. L’Istat prevede una crescita dello 0,8% per il 2025, troppo debole per questi livelli di inflazione. Il rischio è che, con ulteriori aumenti dei prezzi, si verifichi il fenomeno della stagflazione, in cui l’economia non cresce ma i costi per le famiglie salgono, erodendo il potere d’acquisto.