Libretto postale dormiente, come evitare la chiusura e non perdere i soldi
Cosa succede se il libretto postale è considerato dormiente? Ecco quali azioni si possono intraprendere per evitare la chiusura e mantenere i propri risparmi al sicuro

Da tanti anni il libretto postale è considerato dagli italiani un simbolo di sicurezza e risparmio. Tutto ha avuto inizio con la legge 2779 del 27 maggio 1875 che dispose la creazione di una cassa di risparmio postale centrale sotto la garanzia dello Stato e ricompresa nella Cassa Depositi e Prestiti. Quella legge non aveva solo la volontà di assecondare il desiderio di accumulare ricchezza ma anche di educare gli italiani. Il risparmio era infatti legato in modo molto stretto alla società che stava nascendo. Quintino Sella affermò infatti che “un popolo vale quanto risparmia”.
E così il libretto postale nel corso degli anni ha permesso a tante persone di mettere da parte delle piccole somme di denaro in modo semplice e accessibile. Prima era una presenza fissa nelle famiglie italiane. Spesso, infatti, veniva aperto dai nonni per i nipoti o dai genitori per insegnare ai figli l’importanza di mettere un piccolo capitale da parte.
A volte succede però che il libretto postale venga dimenticato, per distrazione o per il trascorrere del tempo. Quando ciò accade tale prodotto finisce dopo un determinato periodo nell’elenco dei depositi dormienti e c’è il rischio di perdere il proprio denaro.
Che cos’è il libretto postale dormiente
Il libretto di risparmio viene definito “dormiente” quando non viene movimentato dal titolare per un periodo superiore ai 10 anni. Inoltre, per rientrare in questa categoria, deve avere un saldo superiore ai 100 euro e non deve essere soggetto a procedimenti legali o a blocchi operativi che ne impediscano l’utilizzo.
Supponiamo di avere un libretto postale con un saldo di 500 euro e di non aver effettuato alcuna operazione su di esso per più di 10 anni, che succede?
L’importo viene trasferito a un Fondo speciale gestito dalla Consap come stabilito dalla legge n. 266 del 2005 e dal regolamento presente nel Dpr num. 116 del 22 giugno 2007. Tale Fondo ha lo scopo di raccogliere le somme non reclamate e destinarle a finalità di pubblica utilità.
Cosa fare per evitare che un libretto postale diventi dormiente
I libretti di risparmio, come spiegato, sono per gli italiani una forma di risparmio ritenuta molto sicura. Sono infatti emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato Italiano. Qualora, però, il titolare si dimentichi di utilizzarli per più di dieci anni c’è il rischio di perdere l’accesso diretto a quei fondi. Cosa fare quindi per evitare che ciò accada?
È semplice: basta eseguire un’operazione minima, come un versamento o un prelievo, in tale arco temporale. In questo modo si mantiene attivo il conto.
In più, per evitare che il proprio libretto diventi dormiente, si può anche controllare la pagina di Poste Italiane dedicata ai libretti a rischio estinzione in modo tale da avere la possibilità di intervenire prima che il trasferimento al Fondo diventi definitivo.
Che cosa bisogna fare se il proprio libretto risulta dormiente
Ora sappiamo che il libretto postale diventa dormiente se non si effettua una transazione per più di dieci anni. Ma come verificare lo stato del proprio?
L’elenco ufficiale dei depositi dormienti viene pubblicato periodicamente sul sito di Poste Italiane e ordinato in base al numero dell’ufficio postale nel quale è stato aperto.
Per trovare più velocemente il proprio, è possibile utilizzare la funzione di ricerca del programma utilizzato per visualizzare i .pdf e inserire il numero dell’ufficio postale dopo averlo cercato su Google.
Nel caso in cui si scopra che il proprio libretto postale è nell’ultimo elenco di quelli dormienti, bisognerà agire entro il primo giorno del mese successivo recandosi presso un qualsiasi ufficio postale.
Basta effettuare un’operazione o fornire i dati richiesti per il censimento anagrafico. Nel caso entro tale data non si faccia nulla, Poste Italiane chiuderà il libretto e trasferirà il denaro contenuto al Fondo.
Cosa fare se si riceve una lettera da Poste Italiane
Poste Italiane potrebbe inviare una comunicazione al titolare di un libretto che sta per diventare dormiente, che ha due opzioni:
- inviare una risposta all’indirizzo indicato nella lettera per segnalare che vuole mantenere il libretto attivo;
- effettuare un’operazione come un versamento o un prelievo entro il termine indicato nella lettera.
È possibile ottenere il rimborso dal Consap?
Se si è titolari di uno o più titoli confluiti nel Fondo si può fare domanda di rimborso direttamente alla Consap senza l’ausilio di un mediatore. La concessionaria provvede a esaminare quelle ricevute mediante un rigoroso ordine cronologico. Una volta giudicata, potrebbe richiedere integrazioni o rettifiche.
Prima di poter effettuare i pagamenti, la Consap deve ricevere l’accredito dal Mef, che a sua volta può richiedere verifiche a campione sulle istanze accolte positivamente. Per questo motivo le tempistiche potrebbero essere lunghe.
In ogni caso per richiedere il rimborso è necessario allegare l’attestazione di devoluzione al Fondo che viene rilasciata da Poste Italiane. È poi necessario scaricare il modello presente sul sito ufficiale della Consap.
Il materiale può essere inviato:
- in forma cartacea all’indirizzo Consap s.p.a.- rif. rapporti dormienti – Via Yser, 14 – 00198 Roma:
- per via telematica a rapportidormienti@consap.it, trasmettendo la documentazione originale con plico a parte;
- per via telematica tramite il Portale unico, anche in questo caso inviando la documentazione originale via posta.