L’Europa rischia di prendersi un Cazzotto deflazionistico da Pechino. Preparatevi a veder saltare il Deficit commerciale

La Cina sta già svalutando lo Yuan rispetto a Euro e Sterlina, per poter invadere i mercati europei con i propri prodotti e compensare la perdita dell'export negli USA. Questo porterà una devastante ondata deflazionistica in Europa, facendone implodere l'economia L'articolo L’Europa rischia di prendersi un Cazzotto deflazionistico da Pechino. Preparatevi a veder saltare il Deficit commerciale proviene da Scenari Economici.

Apr 18, 2025 - 17:49
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L’Europa rischia  di prendersi un Cazzotto deflazionistico da Pechino. Preparatevi a veder saltare il Deficit commerciale

Nello scontro fra Cina e USA sui dazi, l’Europa rischia di fare la fine del vaso di coccio fra i vasi di ferro e di prendersi una buona sberla deflazionistica e, senza una politica dei dazi adeguata, di veder crollare la propria bilancia commerciale bilaterale con la Pechino. 

La Cina cercherà di difendersi dai super-dazi di Trump, e non di andare in crisi. Per farlo dovrà fare dell'”Arbitraggio tariffario”, cioé spostare le esportazioni dai mercati dove vengono applicati i dazi a quelli dove non ci sono, cioè, in questo momento, verso l’Europa.

Questo permetterà di far arrivare anche le sub componenti cinesi negli USA transitando attraverso paesi con dazi inferiori, cioè verso l’Europa, considerata come UE, e il Regno Unito, che, fra l’altro, godrebbe di dazi al 10%. Però il grosso di queste esportazioni sarà composto da prodotti che saranno venduti a prezzi inferiori sui mercati alternativi, soprattutto europei, spiazzando le produzioni nazionali o di paesi terzi. Ecco perché l’Europa è destinata a diventare la vittima predestinata di questa guerra, il vaso di coccio fra i vasi di ferro.

La Cina può raggiungere questo risultato lasciando  che il suo tasso di cambio si deprezzi sufficientemente rispetto alle valute europee, in modo che l’aumento delle esportazioni verso l’Europa compensi le esportazioni perse verso gli Stati Uniti ed è questo che sta succedendo, come si può vedere dai grafici sottostanti, che mostrano il cambio Yuan Euro e Yuan Sterlina Britannico

 

Questa svalutazione dello Yuan, accompagnata dall’invasione di progetti cinesi

Uno tsunami deflazionistico cinese si sta dirigendo verso l’Europa

In un discorso lungimirante dello scorso novembre, Swati Dhingra, membro del comitato di politica monetaria della Banca d’Inghilterra, ha avvertito che i dazi di Trump avrebbero avuto un forte effetto deflazionistico sull’Europa. In quel discorso, Dhingra ipotizzava un dazio del 60% sulla Cina nel peggiore dei casi. In realtà, l’aliquota attualmente proposta da Trump, pari al 145%, è persino peggiore della sua ipotesi peggiore!

Dhingra ha affermato che l’impatto teorico dell’imposizione di dazi ultra elevati da parte del più grande importatore mondiale di beni, gli Stati Uniti, sul più grande esportatore mondiale di beni, la Cina, sarebbe un calo dei prezzi globali dei beni.

“Ciò sottrarrebbe una quantità enorme di domanda al mercato mondiale. Gli esportatori, ad esempio quelli cinesi, reagirebbero modificando i prezzi, i prezzi mondiali, poiché non vogliono perdere quote di mercato”.

Le aziende cinesi risponderebbero alle barriere commerciali più severe cercando acquirenti in mercati alternativi, il che potrebbe portarle ad abbassare i prezzi per vendere volumi simili. E il più grande mercato alternativo della Cina è l’Europa, che, già prima dei dazi, ormai importava tanto quanto gli USA:

Export cinese verso USA ed Europa

Ciò creerebbe un grave grattacapo ai responsabili politici europei. Dovrebbero rispondere con barriere commerciali e dazi contro la Cina? La mia ipotesi è che la risposta dell’Europa sarebbe cauta. Avendo appena accusato Trump di stravolgere l’ordine commerciale mondiale, è improbabile che l’Europa replichi l’ultraprotezionismo di Trump.

Pertanto, mentre i dazi di Trump sono chiaramente inflazionistici per gli Stati Uniti, sono molto probabilmente deflazionistici per l’Europa, ma, soprattutto, c’è l’oggettivo rischio che facciano saltare il tenue equilibrio industriale europeo. La BCE fa bene ad abbassare i tassi, ma questi incentivano gli acquisti di beni di produzione interna e importati, peggiorando i saldi di bilancia commerciale.

Alla fine la UE e i paesi associati si troveranno di fronte a un bivio: implodere o mettere i dazi. Ecco perché il viaggio della Von Der Leyen in Cina è estremamente fuori luogo: non considera le condizioni che si stanno creando nell’economia globale. La soluzione è quella di applicare dei dazi che abbiano un effetto equivalente a quello USA, anche se non equivalenti di valore, e non aggirabili con la svalutazione, ma la Von Der Leyen non avrà mai il coraggio di opporsi alla Cina, e non farà altro che facilitare l’implosione. 


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