L’ESA paga 5mila euro per stare sdraiati: ecco cosa c’è dietro l’offerta che sta facendo parlare tutti
Sogni di diventare astronauta? Se ti piace l’idea di galleggiare nello spazio (o almeno simulare l’assenza di gravità), potevi tenere sott’occhio l’ultima proposta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che nelle settimane scorse ha arruolato volontari per un esperimento davvero curioso. A febbraio è infatti partita la terza fase dello studio Vivaldi, un esperimento di immersione a...

Sogni di diventare astronauta? Se ti piace l’idea di galleggiare nello spazio (o almeno simulare l’assenza di gravità), potevi tenere sott’occhio l’ultima proposta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che nelle settimane scorse ha arruolato volontari per un esperimento davvero curioso.
A febbraio è infatti partita la terza fase dello studio Vivaldi, un esperimento di immersione a secco per ricreare alcuni degli effetti del volo spaziale sul corpo: i partecipanti dovranno rimanere per giorni sdraiati su un letto inclinato per simulare gli effetti dell’assenza di gravità sul corpo umano.
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I volontari sono alla Clinica Spaziale Medes di Tolosa, in Francia, per ricevere poi un compenso di 5mila euro.
Cos’è lo studio Vivaldi III?
E perché i partecipanti vengono pagati per rimanere “semplicemente” sdraiati in acqua – nella cosiddetta immersione a secco – o su un lettino inclinato?
I due metodi mirano a simulare gli effetti della microgravità vissuti dagli astronauti, come quelli che si trovano a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Recentemente, la Crew-10 ha preso il posto di Butch Wilmore e Suni Williams, che sono rimasti oltre nove mesi a bordo del laboratorio orbitante. Mandare astronauti nello spazio è costoso, quindi le agenzie spaziali come la NASA e l’ESA organizzano simulazioni simili sulla Terra per replicare nel modo più realistico possibile l’esperienza nello spazio. L’obiettivo è capire come l’organismo umano reagisce in queste particolari condizioni.
L’immersione a secco riproduce “l’assenza di gravità”, mentre il riposo inclinato con la testa più bassa dei piedi simula gli spostamenti dei fluidi e l’inattività che si verificano nello spazio a causa della microgravità, come spiegato dall’ESA.
I partecipanti allo studio Vivaldi III, una volta sul lettino inclinato di 6° o nella vasca da bagno piena d’acqua, devono restare in quella posizione per dieci giorni consecutivi. Questo significa che devono mangiare, bere e svolgere i bisogni fisiologici senza mai cambiare posizione. Gli scienziati dell’ESA hanno preparato un carrello speciale per la raccolta dei rifiuti corporei. Nella vasca, i partecipanti restano immersi fino al busto, con braccia e testa fuori dall’acqua, e sono coperti da un tessuto impermeabile che li mantiene asciutti e sospesi uniformemente nell’acqua. L’esperienza riproduce ciò che gli astronauti vivono sull’ISS. L’intero esperimento dura circa tre settimane: i cinque giorni precedenti e i cinque successivi sono necessari per raccogliere dati su parametri metabolici, cardiovascolari, muscolari, ossei, neurologici e oftalmologici.
L’obiettivo è studiare i cambiamenti che queste condizioni, simili al volo spaziale, determinano sul corpo umano. Un recente studio dell’Università di Calgary ha dimostrato che gli astronauti perdono anni di massa ossea durante missioni spaziali prolungate, e necessitano di riabilitazione al ritorno sulla Terra. Altri studi hanno rilevato mutazioni nel sangue degli astronauti legate a malattie cardiache e oncologiche, oltre a danni renali significativi.
Per Vivaldi III sono stati selezionati solo giovani uomini tra i 20 e i 40 anni, con specifici parametri di altezza (tra 1,65 m e 1,80 m) e indice di massa corporea (BMI tra 20 e 26). Negli studi precedenti, Vivaldi I aveva selezionato solo donne e Vivaldi II solo uomini, ma entrambi erano durati solo cinque giorni.
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