Eroina fatale a un pizzaiolo: “Condannate i due pusher”

Per un 23enne kosovaro, accusato di spaccio, chiesti 4 anni e 3 mesi. Con un giovane avrebbe ceduto la dose mortale: 9 mesi. Sentenza ad aprile

Mar 29, 2025 - 04:30
 0
Eroina fatale a un pizzaiolo: “Condannate i due pusher”

Siena, 29 marzo 2025 – Una tragedia. Che si era consumata in una frazione alle porte di Siena, nel comune di Castelnuovo Berardenga. Un giovane che faceva il pizzaiolo era morto dopo aver assunto droga. Una dose di eroina, costata circa 50 euro. Questa la molla che fece scattare il malore fatale per il 28enne, trovato senza vita nel maggio 2021. In casa sua. A finire sotto processo perché ritenuti dalla procura responsabili di avergli dato, in concorso, lo stupefacente un kosovaro di 23 anni, difeso dall’avvocato Emiliano Bianchi, ed un suo coetaneo che vive in un altro comune del Senese, assistito da Silvia Taddei.

Il dibattimento, denso di testimonianze anche molto toccanti, si è chiuso. E ieri mattina il pubblico ministero Rossini ha chiesto la condanna per entrambi i capi di imputazione di cui era accusato il kosovaro. In primis alcuni episodi di spaccio di stupefacenti fra il novembre 2020 e il maggio 2021. Piccole dosi di droga, dietro il pagamento di 30 o 50 euro, date sempre al pizzaiolo che poi è stato stroncato dal malore. Per questo reato il pm ha chiesto la condanna a 4 anni e 3 mesi, unitamente al pagamento di 21mila euro. Per l’altro reato – la cessione dell’eroina ’fatale’ avvenuta, secondo l’accusa, in concorso fra i due imputati – sono stati chiesti 9 mesi. Il giudice Alessandro Maria Solivetti Flacchi però non si è ritirato in camera di consiglio per la sentenza che arriverà il 9 aprile, dopo le eventuali repliche, per i due presunti pusher.

Toccante la testimonianza di un ex collega del pizzaiolo stroncato dall’eroina. Che in aula aveva riferito di aver lavorato per almeno 4 anni insieme a lui facendo però il cameriere. “’Stasera mi diverto, non so se domani mi sveglio’, faceva spesso questi discorsi – ha riferito al giudice – Ma se io dopodomani fossi morto? Volevo sapere se mi vuoi bene... perché secondo me domani non ci si vedrà più’”. Quel giorno avrebbe dovuto andare a lavoro perché il collega aveva una festa ma ricevette la telefonata dalla titolare non essendosi presentato. Seppe poi cosa era accaduto, l’ambulanza sul posto. E i soccorsi risultati inutili. L’inchiesta coordinata dal pm Valentina Magnini ha portato ad accendere i fari sui 23enni ora imputati da cui avrebbe ricevuto la dose fatale.