Donna uccisa dal marito, trovati in casa test di gravidanza. Il fratello di Laura: “Voleva lasciarlo”

Femminicidio di Spoleto, il fratello Alex: “Era possessivo, l’aveva anche allontanata da tutte le amiche”

Mar 29, 2025 - 04:30
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Donna uccisa dal marito, trovati in casa test di gravidanza. Il fratello di Laura: “Voleva lasciarlo”

Spoleto (Perugia), 29 marzo 2025 – Forse Laura era incinta. È recluso al carcere di Maiano Gianluca Romita, il 48enne che deve rispondere di omicidio volontario dopo aver confessato di aver ucciso a Spoleto la moglie Laura Papadia, ma la sua posizione potrebbe aggravarsi. Prende piede infatti l’ipotesi della premeditazione su cui gli inquirenti stanno cercando di fare chiarezza. L’uomo mercoledì pomeriggio nell’interrogatorio è apparso piuttosto lucido ed in base ad una prima ricostruzione dei fatti l’ipotesi è quella di un gesto d‘impeto scattato durante una discussione tra la coppia finita in tragedia. Ed è proprio dal racconto del 48enne che la Procura e gli agenti del commissariato di polizia sono partiti per ricostruire i fatti, ma ci sarebbero diversi aspetti da chiarire. Si parla di strangolamento, sul collo della ragazza sono stati trovati segni evidenti. La scientifica ha repertato diversi oggetti presenti nella camera da letto della casa di via Porta Fuga dove, mercoledì mattina, è stato ritrovato a terra il corpo della donna e in pigiama. Oltre ai capi d’abbigliamento in casa sarebbero stati rinvenuti anche alcuni test di gravidanza che potrebbero essere un valido indizio per confermare quanto dichiarato da Romita, ovvero che la lite sarebbe scattata a causa del fatto che Laura contrariamente al marito, già padre di due figli, avrebbe voluto un figlio.

La donna, 36 anni, trovata morta in un appartamento del centro di Spoleto

Ma quale sarebbe il risultato di quei test? Laura era incinta? Il Fratello Alex, intervenuto ieri pomeriggio alla Vita in Diretta su rai Uno, è certo sulla premeditazione: “A febbraio Laura voleva lasciarlo, gli ho detto di venire a stare da me. La nonna ha festeggiato 101 anni e loro sono andati a trovarla. Lui mi aveva promesso che sul figlio avrebbe cambiato idea. Era possessivo l’aveva allontanata da tutte le amiche. È una persona debole non avrebbe mai avuto il coraggio di suicidarsi”. Il decesso della 36enne palermitana sarebbe avvenuto nelle prime ore del mattino, si ipotizza tra le 5 e le 7, ma l’allarme lanciato proprio dal marito, con una telefonata al 112, sarebbe arrivato solo dopo le 10. L’uomo avrebbe confidato il folle gesto alla ex moglie e madre di uno dei due figli che si trova ad Oristano ed anche da qui sarebbe partito l’allarme ai carabinieri per fermare Romita pronto a suicidarsi. I poliziotti lo avrebbero convinto a desistere dall’intento sucida evitando che si gettasse nel vuoto. Ma perché l’uomo ha chiamato la l’ex moglie? Perché poi ha dato l’allarme al 112? Da quanto emerge, il 48enne agente di commercio, di recente aveva anche chiesto 30 giorni di ferie al datore di lavoro, richiesta poi annullata. Dai tabulati telefonici sarà possibile ricostruire in parte le ore subito dopo l’omicidio, ma potrebbero essere utili anche le immagini di videosorveglianza di via Porta Fuga. Attesa la convalida dell’arresto e l’autopsia.

Intanto da Spoleto “Azzurro Donna Umbria” rilancia la proposta del disegno di legge per la creazione dell’app “Mai Sole” che possa attivarsi per richieste di aiuto anche a telefono spento.

 D. M.