Le ricerche di un alloggio, le liti con la suocera. Chi è Giada Crescenzi, accusata dell’omicidio di Stefania Camboni

La 30enne è stata arrestata con l'accusa di aver ucciso la madre del suo compagno Violoni, con cui viveva in un appartamento messo nella villetta bifamiliare della vittima. Su Facebook scriveva: «Aiutateci, finiremo sulla strada» L'articolo Le ricerche di un alloggio, le liti con la suocera. Chi è Giada Crescenzi, accusata dell’omicidio di Stefania Camboni proviene da Open.

Mag 16, 2025 - 22:18
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Le ricerche di un alloggio, le liti con la suocera. Chi è Giada Crescenzi, accusata dell’omicidio di Stefania Camboni

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Da mesi Giada Crescenzi, la trentenne arrestata con l’accusa di aver ucciso Stefania Camboni, madre del suo compagno Francesco Violoni, era alla disperata ricerca di una casa. I due vivevano da tempo in un appartamento messo a disposizione nella villetta bifamiliare della vittima. Una sistemazione temporanea, ma che con il tempo sarebbe diventata motivo di tensioni quotidiane. I rapporti tra Stefania e il figlio si erano incrinati proprio a causa del legame con la nuora, scrive la Repubblica, al punto che – secondo alcune amiche della vittima – madre e figlio avevano smesso quasi del tutto di parlarsi. 

I post sui social 

Da almeno due anni – come dimostrano i post pubblicati su Facebook da Crescenzi – i due cercavano una soluzione abitativa alternativa. Il primo messaggio sui social risale al 19 dicembre 2023, pubblicato in un gruppo social locale: «Buongiorno, io e il compagno e due adorabili gattine staremmo cercando un appartamento con massima urgenza. Budget 800/850 euro. Vi prego aiutateci, che sennò rischiamo di finire in mezzo a una strada fra poco». La ricerca è proseguita senza successo per mesi. L’ultimo appello pubblico risale all’8 maggio, una settimana prima del delitto. «Ci riprovo: io, il mio compagno e due gattine cerchiamo un posto dove andare a vivere perché siamo in una situazione critica! Vi prego! Dormiamo pure per terra, non ci interessa nulla, basta una cucina e un bagno. Vi prego aiutateci!». La ragazza specificava anche di essere disposta a pagare un affitto tra i 700 e gli 850 euro, utenze incluse, e di preferire una zona non troppo distante dall’aeroporto per motivi lavorativi.

Il tragico epilogo

Le risposte ricevute erano state poche: qualche suggerimento per un bilocale a Parco Leonardo o un monolocale sulla Tuscolana. Poi, giovedì 15 maggio, il tragico epilogo. Francesco Violoni ha trovato la madre senza vita in casa, colpita da almeno venti coltellate. L’arresto di Crescenzi risale a ieri notte. I carabinieri le hanno sequestrato il cellulare che, secondo quanto ricostruito finora, avrebbe effettuato proprio dal telefonino alcune ricerche su Internet. Tra queste anche «come togliere il sangue dal materasso» e «come avvelenare una persona». A poca distanza dall’abitazione, è stata sequestrata anche l’auto della donna, trovata fuori strada, adagiata con il muso verso il basso contro una grata di recinzione che appare divelta, e con il finestrino del posto di guida abbassato.

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