L’Assegno unico di maggio non è in ritardo: quando arriva davvero

Nessun ritardo nel pagamento dell'Assegno unico: sono ormai mesi che l'Inps ha reso noto come la misura, per il periodo febbraio-giugno, verrà erogata a partire da giorno 20

Mag 12, 2025 - 18:24
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L’Assegno unico di maggio non è in ritardo: quando arriva davvero

Nessun ritardo nel pagamento dell’Assegno unico di maggio 2025. Già nei mesi precedenti era stato più volte scritto che l’Assegno unico e universale per i figli a carico sarebbe slittato.

In realtà le date dei pagamenti, da mesi, sono ampiamente previste dal momento che è stata la stessa Inps a darne comunicazione con due messaggi: il numero 111 del 13 gennaio 2025 e il numero 633 del 19 febbraio 2025.

Nessun ritardo per l’Assegno unico

Il pagamento dell’Assegno unico è stato programmato a partire dal 20 del mese, in linea con quanto stabilito a inizio anno, per il periodo febbraio-giugno 2025. Nulla di nuovo, dunque: si tratta di una tempistica già nota e pianificata con largo anticipo.

A beneficiare di questa calendarizzazione saranno le famiglie che già percepiscono l’assegno e non hanno apportato modifiche alla propria domanda o al nucleo familiare. In questi casi, i soldi verranno accreditati regolarmente dal 20 maggio, così come avverrà anche a giugno.

Chi ne ha diritto

L’Assegno unico e universale è una misura economica erogata mensilmente dall’Inps a favore di chi ha figli a carico fino ai 21 anni o anche oltre, se con disabilità. Nello specifico, l’emolumento viene riconosciuto:

  • per ogni figlio minorenne a carico (per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza);
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni (che frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, o un corso di laurea; che svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui; che sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; che svolga il servizio civile universale).

È riconosciuto a prescindere dalla condizione lavorativa dei genitori, siano essi occupati, disoccupati o autonomi, e l’importo varia in base all’Isee del nucleo familiare, con eventuali maggiorazioni.

Come fare domanda

Chi non ha mai beneficiato della misura può presentare domanda direttamente sul sito dell’Inps, accedendo con credenziali Spid, Cie o Cns, oppure rivolgendosi a un Caf o patronato.

Una volta presentata la domanda, il pagamento della prima mensilità avviene di norma nell’ultima settimana del mese successivo, comprensivo anche di eventuali conguagli.

Attenzione all’Isee

Fondamentale per ottenere un importo corretto è la presentazione dell’Isee aggiornato. Il termine per il rinnovo era fissato al 28 febbraio, ma chi non è riuscito a rispettare la scadenza può ancora farlo entro il 30 giugno. In assenza del nuovo Isee, l’Inps eroga l’importo minimo (pari a 57,50 euro), ma chi regolarizza la propria posizione entro giugno avrà diritto anche agli arretrati dal mese di marzo.

Importi aggiornati nel 2025

Con l’inizio dell’anno, sono entrati in vigore leggeri aumenti negli importi dell’assegno:

  • figli minorenni – da 199,40 a 201 euro;
  • figli tra 18 e 20 anni – da 96,90 a 97,70 euro;
  • figli con disabilità – da 119,60 a 120,60 euro;
  • bonus secondo percettore di reddito – da 34,10 a 34,40 euro.

Gli importi definitivi vengono calcolati in base al valore dell’Isee e alla composizione del nucleo familiare.

Come controllare i pagamenti

Tutti i dettagli relativi a importi, date e conguagli sono consultabili nell’area riservata del portale istituzionale dell’Inps, alla voce “Prestazioni e servizi” > “Assegno unico e universale”. In caso di dubbi o difficoltà, ci si può rivolgere gratuitamente a un Caf o a un patronato.