La Settimana Trash della Mosca – Dai pugni al palco del Circo Massimo: Fedez, Tony Effe e Iva sempre divina

Settimana trash della Mosca 18 maggio 2025: chi sale, chi scende, chi scompare Questa settimana la scena musicale italiana è sembrata più un plastico da talk show, quasi un horror, che una timeline di release: artisti spostati come segnaposti, poi videoclip usati come spot, slogan da LinkedIn in formato trap e canzoni che dichiarano stupidità […] L'articolo La Settimana Trash della Mosca – Dai pugni al palco del Circo Massimo: Fedez, Tony Effe e Iva sempre divina proviene da All Music Italia.

Mag 18, 2025 - 01:54
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La Settimana Trash della Mosca – Dai pugni al palco del Circo Massimo: Fedez, Tony Effe e Iva sempre divina

Settimana trash della Mosca 18 maggio 2025: chi sale, chi scende, chi scompare

Questa settimana la scena musicale italiana è sembrata più un plastico da talk show, quasi un horror, che una timeline di release: artisti spostati come segnaposti, poi videoclip usati come spot, slogan da LinkedIn in formato trap e canzoni che dichiarano stupidità con orgoglio. Io resto stupit(d)a ogni volta.

C’è chi ha fatto un downgrade strategico passando da Fiera a Carroponte, chi ha trasformato un duetto in una cena aziendale sponsorizzata, chi ha pianto solo al pensiero di giudicare la musica, chi ha preso a pugni per dimostrare un basso e chi ha ricevuto telefonate post-mortem da lei, Ornella Vanoni.

E in mezzo a tutto questo, la Mosca farà male, ma fa anche sorridere. E sorride. Perché quando il trash è ovunque, basta osservare. E pungolare con stile.

Iva Zanicchi e la leggerezza della vita (e della morte)

C’è chi invecchia, chi evolve e chi, come Iva Zanicchi, si trasforma in un monumento vivente alla surrealtà. Ospite a Domenica In, ha presentato il suo nuovo singolo Dolce far niente, accompagnata da due deejay (cit. “parto cantando, poi entrano loro”). Il brano è descritto come una canzone di ricordi, speranza, spiagge, amore e “un po’ da dolce vita felliniana”, il tutto con la voce graffiata di chi ha già detto tutto… ma non ci smette di raccontare.

A commuovere è il ricordo del marito: “Fausto è sempre dentro il mio cuore”. Ma la Zanicchi non è tipo da lacrimoni pubblici, anzi: si butta su Papa Francesco (“Ridere e raccontare barzellette avvicina a Dio”), sul divano con i cani (“quando mi sdraio mi saltano addosso”), e sull’ipotesi di un nuovo amore spirituale (“non sesso, spirituale”).

Poi arriva lei, Ornella Vanoni, in un cameo da applausi: la chiama per congratularsi del premio alla carriera, le dà consigli sulla voce e sull’abito… e mezz’ora dopo richiama chiedendole se fosse morta.

Chiude il cerchio un excursus autobiografico tra Ok, il prezzo è giusto, tournée ignorate, l’Europarlamento (“il primo anno mi chiamavano Zingara, poi Iva, poi Bunga Bunga, l’ultimo onorevole: ho mandato tutti a quel paese”), e un misterioso “grandissimo discografico” che le ha proposto di tornare a cantare con due DJ. Più che un feat., una seduta spiritica.