La seconda vita di Santa Caterina. Lavori in corso nell’ex monastero

Iniziata la ristrutturazione del complesso della domenica per farne una struttura di eventi, museo e laboratori

Apr 11, 2025 - 04:21
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La seconda vita di Santa Caterina. Lavori in corso nell’ex monastero

Si lavora al grande ex monastero di Santa Caterina. "Finalmente, grazie al cielo – dice il presidente della Fondazione Cittadella di Santa Caterina, Stefano Tagliaferri – si parte con i lavori. Non potevamo rimanere troppo in stand-by, per la messa in sicurezza. Del resto non vogliamo certo essere custodi delle macerie. Speriamo che ci siano i soldi sufficienti per completare tutto". Un intervento di grande rilievo, quello del recupero e della ristrutturazione del grande monastero domenicano, nel centro storico del capoluogo borghigiano. Ed è stata vicenda controversa il riutilizzo di questa struttura, di proprietà dell’Ordine delle suore domenicane, ora ceduto in possesso temporaneo, per 99 anni, a una fondazione creata da Co&So. In passato non sono neppure mancate le polemiche, e non poche, in merito ai rapporti con la parrocchia, che ha la pieve di San Lorenzo proprio accanto al monastero, ai progetti di utilizzo, al valore sottostimato dell’immobile. Il cantiere aperto, e che durerà circa sei mesi, sarà limitato al piano terra e alle coperture.

"I lavori – spiega Lorenzo Terzani di Co&So – prevedono la messa a norma degli impianti al piano terreno, riscaldamento, impianti elettrici, imbiancatura e verniciatura, per rendere fruibile il piano terra. E contemporaneamente ci sarà il rifacimento della loggia e parte della copertura, che è molto precaria". Il costo si aggira intorno al milione, circa metà messo a disposizione dalla stessa Soprintendenza, per intervenire sui tetti e alcune strutture vistosamente lesionate.

Il progetto di riutilizzo dell’ex monastero è ambizioso. "Il piano terra – anticipa Terzani – sarà destinato a eventi, anche privati, oppure incontri aziendali, e per questo sarà riattivata la cucina. In seguito ci sarà adeguare il primo piano, dove è prevista la parte museale. E al primo piano è prevista anche attività laboratoriale. Mentre per il secondo piano dovremo approfondire il da farsi, ipotizzando anche un’attività recettiva tipo foresteria, legata anche alle attività dei corsi di formazione". Quanto alle polemiche, il presidente della Fondazione Tagliaferri lo nota: "Mi sembrano scomparse. Comunque sia noi restiamo disponibili per ogni verifica".

Paolo Guidotti