La scrittura può aiutare coi ‘Rimpianti e rimorsi di un uomo qualunque’: ne è nato un libro

La presentazione di un libro costituisce sempre un’occasione mondana. Per i partecipanti, naturalmente. Ma anche per l’Autore. Un’occasione d’incontro, insomma. Con questo spirito giovedì 20 marzo 2025 presento “Rimpianti e rimorsi di un uomo qualunque” (All Around, Vignate Mi, 2024, 96 pagg., 13 euro) alla Fondazione per il giornalismo Paolo Murialdi, in via Nizza 35 […] L'articolo La scrittura può aiutare coi ‘Rimpianti e rimorsi di un uomo qualunque’: ne è nato un libro proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 16, 2025 - 11:02
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La scrittura può aiutare coi ‘Rimpianti e rimorsi di un uomo qualunque’: ne è nato un libro

La presentazione di un libro costituisce sempre un’occasione mondana. Per i partecipanti, naturalmente. Ma anche per l’Autore. Un’occasione d’incontro, insomma. Con questo spirito giovedì 20 marzo 2025 presento “Rimpianti e rimorsi di un uomo qualunque” (All Around, Vignate Mi, 2024, 96 pagg., 13 euro) alla Fondazione per il giornalismo Paolo Murialdi, in via Nizza 35 (Palazzo INPGI), a Roma. A partire dalle 17.00. Insieme a me ci saranno Beatrice Curci e Ginevra Lombardozzi, Massimo Marciano e Marco Nocca. Parola a loro. Ma intanto, una anticipazione. Dal Prologo.

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Ci sono persone per le quali parlano i sentimenti. Le espressioni. Più che l’età. L’altezza e il peso. Il colore dei capelli e quello degli occhi. Mario non ha volto. E neppure sembianze. Quel che è lo dicono le sue ansie. Le sue aspirazioni. Mario è uno scrittore che non sa portare a compimento nessuna delle sue tante storie. Iniziate e mai terminate. Accanto a lui si muove Melissa. Il suo Amore. La sua rassicurazione. A lungo la sua compagna. Prima che le insicurezze di Mario la contagino.

Irrimediabilmente. Trascinandola lontano. Da Mario. Ma non dal suo libro, che continua a seguire. Leggendo i diversi capitoli. Che in due occasioni, “sono stati nascosti”.

All’interno della loro storia, che cambia con il procedere del tempo e con i diversi capitoli del libro che Mario prova a scrivere, ci sono altre storie. Cinque storie (Vita precaria; Il bambino che calpestava la sua ombra; Figli senza padre; Il paesaggio negato di un urbanista; Non lo vedi che con il tempo tutto sembra avere un senso). Con un minimo comun denominatore (fatta eccezione per l’ultima), mancano di un finale. Rimangono sospese. E’ questo che accomuna Valerio Cavalli, professore precario di italiano alle scuole medie, con Alfredo che cerca di risolvere i suoi problemi con le donne affidandosi ad uno psicologo. E’ questo che lega Paolo, afflitto dalla lontananza delle due figlie, con Goffredo Carfagni, architetto e professore alla Facoltà di Architettura con ambizioni giornalistiche, frustrate. E’ questo che unisce Valerio, Paolo, Goffredo con Cesare e Flaminia, innamorati, inconciliabili. Sono tutti “involucri” di sentimenti, straziati. Di aspirazioni deluse. Accanto ai protagonisti si muovono altre Persone, vive e morte. Ma anche, ormai lontane. Persone che occupano spazi di memoria. Oppure interagiscono, nel presente. Il dottor Matachioni, l’analista di Alfredo. La ex moglie di Valerio. Le figlie di Paolo. I redattori della testata online che vagliano le proposte di Goffredo. Ma anche la nonna e le zie di Alfredo.

Nei diversi racconti trovano il loro spazio le Arti. La letteratura. Il cinema. La storia dell’Arte. La musica. Ciascun protagonista ha la propria passione. Talora, più di una, contemporaneamente. Passioni che coltiva come una sorta di antidoto alle sofferenze della vita. Così Valerio Cavalli, tra le lezioni a scuola, la mattina, e i pomeriggi impegnati a prepararsi al concorso che lo potrebbe stabilizzare, legge. Legge Calvino. Ma anche Buzzati.

Anche Alfredo prova a lenire i suoi disagi, tra una seduta e l’altra con il suo analista. Lo fa con una canzone, “L’Amore va oltre” di Gatto Panceri. Recuperando il ricordo dei russi che ha letto da ragazzo. Alfredo però si concentra su alcuni film che vede per la prima volta, oppure rivede. Colpito da alcune sequenze. Incantato da alcuni dialoghi. Nei quali rivede un po’ se stesso. Come accade con [..] il Fabio de La tenerezza di Gianni Amelio e l’Ada di Mia madre di e con Nanni Moretti […].

Anche a Goffredo Carfagni, piacciono i film. Guarda Domani è un altro giorno di Simone Spada, con Marco Giallini e Valerio Mastrandrea. Ma preferisce leggere. Anche lui è innamorato di Calvino. Ma è incantato anche da alcuni Luoghi della cultura della sua città. Piazza San Cosimato, a Trastevere. La Chiesa di Santa Maria della Pace, di Pietro da Cortona e il Chiostro del Bramante, poco distanti da Piazza Navona […]. Invece, per Cesare, dilaniato dalla sua relazione sfortunata con Flaminia, c’è la musica, leggera. Fino a farci scomparire di Diodato.

Ogni personaggio ha le sue preoccupazioni. Che costruiscono cattedrali di sofferenze. Alle quali non sembra esserci soluzione. Perché nessuno, in fondo, vuole allontanarsene, davvero. Credendo (sperando?) che il dolore prolungato possa in qualche modo redimerlo da errori commessi in un passato più o meno recente […].

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