I mercati obbligazionari nel 2025: il ritorno dei titoli governativi
Nel contesto finanziario attuale, le oscillazioni di mercato e le incertezze geopolitiche rendono sempre più difficile delineare previsioni affidabili. Secondo Des Lawrence, Senior Investment Strategist di State Street Global Advisors, “siamo pienamente consapevoli delle oscillazioni di mercato a breve termine e dei rischi insiti nel presentare una prospettiva a breve termine o in qualche modo... Leggi tutto

Nel contesto finanziario attuale, le oscillazioni di mercato e le incertezze geopolitiche rendono sempre più difficile delineare previsioni affidabili. Secondo Des Lawrence, Senior Investment Strategist di State Street Global Advisors, “siamo pienamente consapevoli delle oscillazioni di mercato a breve termine e dei rischi insiti nel presentare una prospettiva a breve termine o in qualche modo tattica in un contesto di movimenti così ampi”. Gli ultimi mesi del 2024 hanno dimostrato quanto rapidamente i mercati possano alternare ottimismo e sconforto.
Le obbligazioni governative e la politica monetaria
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, Lawrence prevede che “le obbligazioni sovrane della maggior parte delle economie avanzate offriranno rendimenti interessanti, in quanto le banche centrali possono ora concentrarsi maggiormente nell’allineare i tassi di policy all’indebolimento della domanda interna e del commercio internazionale”. Tuttavia, una sfida significativa sarà interpretare le risposte delle banche centrali ai nuovi dati economici, spesso soggetti a revisioni.
In particolare, l’amministrazione Trump potrebbe adottare politiche inflazionistiche e introdurre nuovi dazi commerciali, con conseguenti ripercussioni sui mercati internazionali. “Si prospetta un 2025 all’insegna della volatilità”, aggiunge Lawrence, con le banche centrali chiamate a navigare un panorama macroeconomico complesso.
Usa: soft landing o no landing?
Negli Stati Uniti, le aspettative del mercato sui tassi di interesse sono cambiate drasticamente negli ultimi mesi, passando da uno scenario di atterraggio morbido a un quadro più incerto. “Gli operatori di mercato e persino la Federal Reserve sembrano concentrarsi eccessivamente sull’inflazione mese per mese, sul mercato del lavoro e su altri dati, proiettando nel futuro l’ultimo dato e poi invertendo la rotta alla successiva pubblicazione o revisione dei dati”, osserva Lawrence.
La previsione di base di State Street Global Advisors rimane che la Federal Reserve si muova gradualmente verso un tasso neutrale di lungo periodo del 3,25%. Tuttavia, le politiche economiche dell’amministrazione Trump potrebbero influenzare la tempistica e la necessità di eventuali tagli dei tassi. “Con il materializzarsi di ulteriori tagli dei tassi, le curve dei rendimenti si sposteranno verso il basso, con il segmento a breve termine che guiderà il tradizionale movimento di steepening rialzista”, aggiunge Lawrence.
Prospettive fuori dagli Usa ed Europa
Mentre gli Stati Uniti potrebbero beneficiare di una politica economica più espansiva, l’Europa e altre economie avanzate devono affrontare vincoli fiscali e una crescita in rallentamento. Lawrence sottolinea che “prevediamo ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della maggior parte delle principali banche centrali nel 2025”, con la Banca Centrale Europea e la Banca d’Inghilterra che potrebbero ridurre i tassi di 100-125 punti base.
Il debito sovrano europeo rimane un’opzione interessante per gli investitori grazie alle aspettative di inflazione contenuta. Tuttavia, l’eccezione principale resta il Giappone, dove la Banca del Giappone potrebbe continuare ad aumentare i tassi di policy.
Credito investment grade e high yield
Nel segmento del credito, State Street Global Advisors evidenzia che gli spread dei titoli investment grade sono vicini ai minimi storici, rendendo improbabile un ulteriore restringimento. Per il debito high yield, la situazione appare simile: “i rendimenti saranno determinati dal calo dei rendimenti sottostanti piuttosto che da un’ulteriore significativa compressione degli spread”, afferma Lawrence.
Debito dei mercati emergenti e strategie di investimento
Per quanto riguarda il debito dei mercati emergenti, Lawrence osserva che “la maggior parte degli eventi creditizi è stata prezzata e le prospettive positive per i Treasury statunitensi fanno sì che questo segmento del debito abbia margine per creare valore aggiunto per gli investitori”. Tuttavia, la politica commerciale degli Stati Uniti potrebbe influenzare significativamente la percezione del rischio nei singoli paesi.
Nel complesso, la strategia per gli investitori nel 2025 sarà caratterizzata da un’attenzione particolare alla duration e alla gestione della volatilità. “Negli ultimi mesi del 2024, abbiamo assistito a una notevole variazione nelle valutazioni dei tagli dei tassi d’interesse statunitensi, con importanti implicazioni per i rendimenti dei titoli di Stato a livello mondiale”, conclude Lawrence. “Nel 2025 ci si può aspettare una volatilità simile, con cicli economici e monetari divergenti che potrebbero offrire opportunità di investimento interessanti”.