La Fed non è attesa ridurre i tassi di interesse
Si apre la settimana in cui la Fed sarà chiamata a decidere l’evoluzione dei tassi di interesse. A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione presso Corporate Family Office SIM

Letti complessivamente, non ci sembra che i dati possano spingere Powell a ridurre i tassi di interesse (secondo il FedWatct Tool, il 97% degli operatori non si aspetta una riduzione dei tassi). Probabilmente la decisione verrà spostata al successivo meeting del 18 giugno (secondo il 46.1% degli operatori).
Tasso di disoccupazione USA stabile al 4.2% in aprile e in linea con le attese, mentre calano gli occupati (177k contro 185 di marzo), anche se risultano maggiori delle attese. I dati di aprile indicano una normalizzazione del mercato del lavoro e non ci sembrano così negativi da spingere Powell a ridurre i tassi già nel meeting di mercoledì prossimo.
PMI manifatturiero dell’Europa di aprile maggiore delle attese (49 punti contro 48.7 atteso) e in crescita rispetto ai 48.6 punti di marzo, anche se continua a rimanere al di sotto della quota dei 50 punti che indica recessione. Inflazione dell’Europa Yo di aprile maggiore delle attese (2.1% contro 2.2% attesa) e in linea con quella di marzo.
Gli investitori non amano l'incertezza, ma è proprio quello che abbiamo visto in modo massiccio negli ultimi mesi, con l'indice S&P 500 che è sceso brevemente del 20% rispetto al massimo storico. Non saremmo sorpresi se l'indice tornasse a toccare i minimi, poiché l’incertezza non è finita ma continua e continuerà a pesare sui mercati.
Abbiamo insistito a lungo sul tema dei dazi e sulle relative incertezze nel corso degli ultimi tre mesi e sappiamo che gli investitori non amano l'incertezza. Ma purtroppo è proprio questo che abbiamo visto in modo massiccio, con l'indice S&P 500 che, come dicevamo, ha subito un breve calo del 20% rispetto al massimo storico intraday di metà febbraio (di circa 6.144). L'indice, al momento in cui scriviamo, è in calo del 10% circa rispetto a quel massimo storico. E come amiamo sottolineare, nella lunga storia dell'SPX, dal 1930 si è verificato un calo del 10% in media ogni 10 mesi e mezzo, secondo i dati di Bloomberg. Quindi, da questo punto di vista, l'indice non è molto al di sotto del precedente massimo storico di quest'anno, soprattutto alla luce dell'intenso livello di incertezza e la probabilità che la crescita degli utili ne risenta negativamente.
Continuiamo a sentirci chiedere, con assoluta razionalità: "abbiamo toccato il fondo nel mercato azionario?". Per quanto vorremmo rispondere con un sonoro "SI", in realtà non se siamo del tutto sicuri. Ancora una volta, le preoccupazioni relative ai dazi e alla crescita sono i principali fattori trainanti del mercato in questo momento, ma probabilmente ci saranno altri problemi che causeranno difficoltà nei prossimi mesi. Non saremmo sorpresi se l'SPX tornasse a toccare i minimi, dato che ulteriori incertezze creano venti contrari.
Prendiamo ad esempio il mese di maggio. L'obiettivo del Presidente della Camera Mike Johnson è quello di portare la legge di bilancio sulla scrivania del Presidente entro il Memorial Day (26 maggio), un compito arduo agli occhi di molti esperti. I Repubblicani stanno utilizzando il processo di riconciliazione di bilancio per aggirare il requisito dei 60 voti imposto dal Senato per l'approvazione di un disegno di legge. Le componenti principali di questo disegno di legge che l'amministrazione sta promuovendo includono la proroga dei tagli fiscali Trump 1.0 (che scadono alla fine di quest'anno) e la riduzione di un'ampia gamma di spese governative, aumentando al contempo la spesa per la difesa e innalzando il tetto del debito. Le ristrette maggioranze repubblicane, in particolare alla Camera, insieme alla volatilità dei mercati finanziari, non rendono più facile il compito di portare avanti questa legge e di prepararla alla firma del Presidente.
Riteniamo che questo significhi un indice S&P 500 che potrebbe rimanere a lungo in un intervallo relativamente ampio, compreso tra 5.000 e 5.500. L'S&P 500 si è attestato appena al di sopra del limite superiore di tale intervallo negli ultimi giorni di negoziazione, ma sembra che sarà necessario un catalizzatore per spingere il mercato sensibilmente al rialzo. Un accordo commerciale concluso con l'Europa o la Cina potrebbe essere uno di questi catalizzatori, ma un accordo commerciale così concluso richiederà probabilmente tempo, se la storia ci insegna qualcosa. Nel frattempo, i leader statunitensi e internazionali stanno adottando nuove posizioni con mosse e contromosse, il che non fa che alimentare ulteriori interrogativi negli investitori.
A fronte dell'elevata incertezza politica, preferiamo concentrarci su due obiettivi. In primo luogo, sfrutteremmo la recente ripresa per riallocare gli investimenti nelle classi di attività con rating più elevato, tra cui azioni statunitensi a grande e media capitalizzazione e in settori di qualità che privilegiano bilanci stabili e flussi di cassa soddisfacenti, come Information Technology, Servizi di Comunicazione, Finanza ed Energia.
Per quanto riguarda i bond, favoriamo la selettività nel reddito fisso e prediligiamo scadenze intermedie (con una duration compresa fra tre e sette anni) in titoli societari e municipali investment grade. Riteniamo che le allocazioni di qualità contribuiranno a preservare la ricchezza e a offrire migliori opportunità di crescita soprattutto man mano che le incertezze si attenueranno.