Java Monster richiamata per troppa caffeina, i lotti interessati

Il ministero della Salute ha disposto il richiamo delle bevande Java Monster a gusto French Vanilla e Mocha, di qualsiasi lotto e data di scadenza, per presenza eccessiva di caffeina

Mag 16, 2025 - 13:44
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Java Monster richiamata per troppa caffeina, i lotti interessati

Troppa caffeina in due gusti dell’energy drink Java Monster. Il ministero della Salute ha disposto il richiamo precauzionale dal commercio della bevanda energizzante per la presenza di livelli di caffeina oltre i limiti di legge.

Il richiamo riguarda tutte le lattine del marchio a gusto French Vanilla e Mocha, a prescindere dal numero di lotto e dalla data di scadenza.

Il motivo del richiamo

L’intervento del ministero è stato necessario dopo che da questi prodotti Java Monster è emersa una presenza di caffeina troppo elevata, pari a 300 mg per lattina da 444 ml, equivalente a un contenuto di circa quattro volte superiore a una tazzina di caffè.

La percentuale di caffeina rilevata negli energy drink oggetto del richiamo è ritenuta potenzialmente rischiosa per la salute dei consumatori, in particolare per le categorie più sensibili alla sostanza e per gli adolescenti, che rappresentano i principali acquirenti di queste bevande.

Il richiamo dal commercio di due gusti di Java Monster

Nonostante la linea di energy drink sottoposta a richiamo non sia distribuita ufficialmente nei supermercati italiani, nel nostro Paese è possibile trovare questi prodotti in esercizi specializzati nella vendita di articoli alimentari d’importazione, commercializzati in particolare dalla catena ODStore, gestita dalla società Sapori Artigianali Srl.

Nel provvedimento di richiamo il ministero ha raccomandato ai consumatori di non assumere le bevande Java Monster nei gusti French Vanilla e Mocha e a chi fosse già in possesso di questi prodotti di restituirli al punto vendita dove sono stati acquistati.

L’overdose di caffeina

La caffeina è una sostanza legale e di uso quotidiano alla base di bevande comuni come, appunto, caffè, tè, bibite e integratori energetici. Un consumo eccessivo in un breve arco di tempo, però, può portare a ripercussioni per l’organismo, con sintomi anche severi.

La molecola agisce sul sistema nervoso centrale e un’assunzione eccessiva può portare ad effetti collaterali.

Le manifestazioni più frequenti di un eccesso di caffeina sono agitazione, nervosismo, cadiopalma e insonnia, ma una dose sproporzionata può portare ad alti livelli di tachicardia e pressione arteriosa, arrivando anche a sintomi come tremori, mal di testa febbre, nausea e acufeni.

Nei casi più gravi di intossicazione si possono presentare vomito, dolore al petto, stati confusionali e convulsioni. Secondo la direttrice del Laboratorio di ricerca sulla nutrizione e la salute dell’Università di Buffalo, Jennifer Temple, una dose di caffeina, potrebbe rivelarsi letale per un adulto medio e sano se equivalente a circa 10 grammi o 150 mg per chilogrammo di peso corporeo.

L’ente regolatorio statunitense Food and drug administration raccomanda in ogni caso agli adulti di non superare i 400 milligrammi di caffeina al giorno, circa quattro tazze di caffè americano, equivalente a circa 6 tazzine di espresso.
Mentre le donne in gravidanza non dovrebbero superare le due o tre tazzine di caffè al giorno e gli adolescenti non dovrebbero superare i 100 milligrammi al giorno.