Italia, Germania e il balletto dei Volenterosi

Torna, anzi continua, il rapporto strategico fra Germania e Italia. Nonostante qualche sabotatore tedesco. E mentre i Volenterosi fanno retromarcia sulle truppe in Ucraina. I Graffi di Damato

Mag 18, 2025 - 10:10
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Italia, Germania e il balletto dei Volenterosi

Torna, anzi continua, il rapporto strategico fra Germania e Italia. Nonostante qualche sabotatore tedesco. E mentre i Volenterosi fanno retromarcia sulle truppe in Ucraina. I Graffi di Damato

Preceduto da una smentita opposta dal vice cancelliere socialdemocratico Lars Klingbeil al giornale Die Welt, che aveva attribuito alla sua parte politica una esclusione dell’Italia, negli accordi sul nuovo governo di Berlino, dalla rosa degli alleati “strategici” della Germania, l’incontro del cancelliere Friederich Merz con la premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi ha chiuso del tutto la questione.

“L’Italia è per noi un partner strategico irrinunciabile nella politica europea ed estera”, ha dichiarato il cancelliere tedesco. Dell’incontro la premier italiana ha detto che “è stato molto operativo, la smentita più efficace alla presunta assenza di interesse del governo tedesco a un rapporto con l’Italia”.

Resta da chiarire in quale trappola sia caduto nei giorni scorsi il giornale tedesco autore del falso scoop. Se in una trappola di dissidenti socialdemocratici o di dissidenti del partito popolare, interessati entrambi a creare difficoltà al governo. Ma più in particolare a Merz, non a caso eletto dal Parlamento a cancelliere nella seconda votazione, dopo la maggioranza mancata nella prima.

Nell’incontro fra la Meloni e Merz, favorito come altri avvenuti ieri a Palazzo Chigi, dall’arrivo di capi di Stato e di governo a Roma per la Messa odierna di intronizzazione di Papa Leone XIV, si è avuta anche la conferma -ma non nella chiave polemica usata nei riguardi della Meloni dal presidente francese Emmanuel Macron- che i cosiddetti “volenterosi” dell’Europa non pensino più di mandare un contingente militare in Ucraina a sostegno di Zelensky. Ipotesi dalla quale la premier italiana si è sempre dissociata, ritenendo che la competenza di un simile intervento possa essere solo dell’Onu ed evitando quindi di partecipare al recente vertice dei “volenterosi” in Albania. Peraltro mentre in Turchia si avviavano incontri diretti, pur in un clima di confusione e ambiguità, fra russi e ucraini.

Se, come hanno precisato insieme Macron e Merz, sia pure con spirito diverso verso la premier italiana, in Albania i “volenterosi” di Francia, Germania, Polonia e Gran Bretagna non hanno più parlato di invio di truppe in Ucraina significa che evidentemente vi hanno rinunciato. Dopo che in questa direzione si era ripetutamente pronunciato proprio Macron.

Si vedrà ora se le opposizioni al governo Meloni continueranno o rinunceranno anch’esse alle polemiche sull’isolamento che la premier avrebbe procurato all’Italia non unendosi ai “volenterosi” in Albania, o non procurandosi l’invito a partecipare all’incontro. Una rinuncia, quella delle opposizioni, improbabile visto anche l’attacco nuovamente sferrato alla Meloni oggi da Giuseppe Conte sul Corriere della Sera. Eppure il Papa ha recentemente raccomandato, parlandone più in generale,, di “disarmare le parole”.