In pensione anticipata contributiva con la previdenza complementare

Come sfruttare i versamenti alla previdenza complementare per raggiungere la pensione anticipata contributiva o quella di vecchiaia nella PA: novità 2025.

Mar 25, 2025 - 10:32
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In pensione anticipata contributiva con la previdenza complementare

Nel capitolo pensioni della Legge di Bilancio 2025, c’è una nuova opzione che consente a chi ha iniziato a versare dal 1996 e intende ritirarsi a 64 anni con la pensione anticipata contributiva, di valorizzare i versamenti alla previdenza complementare.

Il ricorso ai versamenti nella pensione integrativa, tuttavia, non si possono usare per raggiungere il requisito contributivo ma solo per agganciare l’importo soglia minimo, ossia quello necessario per uscire con questa formula dal mondo del lavoro: bisogna infatti maturare un assegno di pensione pari ad almeno tre volte il trattamento minimo INPS.

La misura non è ancora attuativa, però: ancora si attendono le istruzioni operative INPS per il coordinamento con le disposizioni sulla previdenza pubblica e privata.

Pensione anticipata contributiva con la previdenza integrativa

Esercitando la nuova opzione, i dipendenti del pubblico e del privato possono ottenere una corsia preferenziale per l’uscita anticipata dei contributivi puri. Tuttavia, il nuovo strumento, come anticipato, non dà diritto al cumulo tra versamenti obbligatori e integrativi ai fini della maturazione del requisito minimo dei 20 anni, ma serve solo ad agganciare quello relativo all’importo soglia.

L’opzione consente, in parole semplici, di valorizzare i versamenti alla previdenza integrativa per maturare un assegno di importo minimo tale da soddisfare il requisito di legge e poter andare in pensione anticipata contributiva a 64 anni. Il lavoratore può scegliere se utilizzare o meno lo strumento, presentando la relativa domanda.

Pensione PA con i versamenti integrativi

Nella Manovra 2025 c’è anche un’altra misura simile che riguarda però i soli dipendenti pubblici. Consente in questo caso di maturare il diritto alla pensione di vecchiaia nella PA, esclusivamente sotto il profilo dell’importo soglia, e sempre utilizzando i versamenti alla previdenza complementare. Per calcolare la pensione, poi, si utilizzano i coefficienti di trasformazione previsti al momento del pensionamento.

In tutti i casi, le forme di previdenza complementare dovranno mettere a disposizione degli iscritti che presentano la domanda di esercizio di tale opzione la proiezione certificata attestante l’effettivo valore della rendita mensile.