Imane Khelif contro l'esclusione dal mondiale: «Accuse infondate, pronta ad azioni legali»
“Il silenzio non è più un’opzione”. Dopo essere stata esclusa per la seconda volta dal mondiale di boxe amatoriale della International Boxing Association (Iba), Imane Khelif, la controversa campionessa olimpica iper-androgina, non ci sta. Si sfoga in una “dichiarazione ufficiale” pubblicata su Instagram. Accusa l’Iba di aver mosso “infondate accuse, false e offensive, utilizzandole per portare avanti la loro agenda”. Il comunicato della Khelif non si ferma alle dure parole, ma promette di “intraprendere tutte le azioni legali necessarie”. “Non me ne andrò da nessuna parte. Combatterò sul ring, combatterò in tribunale e combatterò sotto gli occhi del pubblico finché la verità non sarà innegabile”, ha giurato in chiosa la Khelif.La controversia non riguarda solamente l’Iba e l’atleta iper-androgina. Per avere una visione d’insieme occorre infatti ricordare come la disciplina della Boxe alle Olimpiadi fosse sotto la supervisione proprio della Iba. Tuttavia, nel 2019 il Comitato Internazionale olimpico (Cio) sospese la federazione per problemi finanziari e di corruzione. L’anno successivo l’Iba elesse come presidente il russo Umar Kremlev, fatto che contribuì ad aumentare le pressioni in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, tanto che venne creata la Common Cause Alliance (Cca), un insieme di federazioni minori che miravano a soppiantare l’Iba. Cosa che alla fine avvenne. La Cca cambiò nome in World Boxing, mentre nel giugno 2023 il Comitato olimpico revocò definitivamente il suo riconoscimento dell’Iba; la federazione di Kremlev divenne quindi la prima federazione internazionale a essere espulsa dal movimento olimpico.La lotta fra Iba e Cio è lungi dall’essere conclusa. Il nuovo contenzioso riguarda la controversa decisione del Comitato Olimpico di permettere alle atlete iper-androgine (definite anche intersessuali) di gareggiare e vincere alle scorse olimpiadi, nonostante il vantaggio dovuto all’eccessivo livello di testosterone. Iba e Cio hanno criteri di eleggibilità differenti, per la prima livelli di testosterone alto e tracce di cromosomi maschili XY sono motivo di esclusione, per la seconda no. Lo scontro pare destinato a finire in tribunale, giacché la federazione di Krumlev ha annunciato di voler presentare una serie di denunce penali contro il Cio, sul comunicato ufficiale della federazione si legge: “L'Iba ha presentato una denuncia ufficiale al Procuratore Generale della Svizzera, Stefan Blätter, in merito alle azioni del Cio che hanno facilitato la partecipazione di atleti non eleggibili al torneo olimpico di boxe 2024 a Parigi. Secondo la legge svizzera, qualsiasi azione o inazione che rappresenti un rischio per la sicurezza dei partecipanti alla competizione merita un'indagine e può essere motivo di un procedimento penale. Inoltre, denunce simili saranno presentate ai procuratori generali di Francia e Stati Uniti”.


“Il silenzio non è più un’opzione”. Dopo essere stata esclusa per la seconda volta dal mondiale di boxe amatoriale della International Boxing Association (Iba), Imane Khelif, la controversa campionessa olimpica iper-androgina, non ci sta. Si sfoga in una “dichiarazione ufficiale” pubblicata su Instagram. Accusa l’Iba di aver mosso “infondate accuse, false e offensive, utilizzandole per portare avanti la loro agenda”.
Il comunicato della Khelif non si ferma alle dure parole, ma promette di “intraprendere tutte le azioni legali necessarie”. “Non me ne andrò da nessuna parte. Combatterò sul ring, combatterò in tribunale e combatterò sotto gli occhi del pubblico finché la verità non sarà innegabile”, ha giurato in chiosa la Khelif.
La controversia non riguarda solamente l’Iba e l’atleta iper-androgina. Per avere una visione d’insieme occorre infatti ricordare come la disciplina della Boxe alle Olimpiadi fosse sotto la supervisione proprio della Iba. Tuttavia, nel 2019 il Comitato Internazionale olimpico (Cio) sospese la federazione per problemi finanziari e di corruzione. L’anno successivo l’Iba elesse come presidente il russo Umar Kremlev, fatto che contribuì ad aumentare le pressioni in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, tanto che venne creata la Common Cause Alliance (Cca), un insieme di federazioni minori che miravano a soppiantare l’Iba. Cosa che alla fine avvenne. La Cca cambiò nome in World Boxing, mentre nel giugno 2023 il Comitato olimpico revocò definitivamente il suo riconoscimento dell’Iba; la federazione di Kremlev divenne quindi la prima federazione internazionale a essere espulsa dal movimento olimpico.
La lotta fra Iba e Cio è lungi dall’essere conclusa. Il nuovo contenzioso riguarda la controversa decisione del Comitato Olimpico di permettere alle atlete iper-androgine (definite anche intersessuali) di gareggiare e vincere alle scorse olimpiadi, nonostante il vantaggio dovuto all’eccessivo livello di testosterone. Iba e Cio hanno criteri di eleggibilità differenti, per la prima livelli di testosterone alto e tracce di cromosomi maschili XY sono motivo di esclusione, per la seconda no.
Lo scontro pare destinato a finire in tribunale, giacché la federazione di Krumlev ha annunciato di voler presentare una serie di denunce penali contro il Cio, sul comunicato ufficiale della federazione si legge: “L'Iba ha presentato una denuncia ufficiale al Procuratore Generale della Svizzera, Stefan Blätter, in merito alle azioni del Cio che hanno facilitato la partecipazione di atleti non eleggibili al torneo olimpico di boxe 2024 a Parigi. Secondo la legge svizzera, qualsiasi azione o inazione che rappresenti un rischio per la sicurezza dei partecipanti alla competizione merita un'indagine e può essere motivo di un procedimento penale. Inoltre, denunce simili saranno presentate ai procuratori generali di Francia e Stati Uniti”.