Il tennista Zverev contro Hawk-Eye: la tecnologia sbaglia sulla terra battuta
Meglio i giudici umani?
Sta facendo molto discutere gli appassionati del tennis una vicenda legata al tennista tedesco Alexander Zverev, che durante un match al Madrid Open contro Alejandro Davidovich Fokina ha evidenziato una discrepanza tra dove è atterrata la palla e la chiamata del sistema Hawk-Eye, nonostante il segno lasciato dalla palla apparisse chiaramente al di fuori della riga bianca. Un errore che il tennista non si è fatto scivolare addosso, anzi.
LA VICENDA
Il tedesco, visibilmente contrariato, ha richiamato l’attenzione dell’arbitro di sedia con un secco “la macchina non funziona. Guarda questo segno… per favore scendi". Dopo aver fotografato l’impronta con il proprio smartphone e aver caricato la foto su Instagram, la stessa che vedete in alto, Zverev è stato ammonito per comportamento antisportivo. Non è però un caso isolato: sue colleghe come Victoria Azarenka ed Eva Lys hanno immortalato con il cellulare i segni di pallonetto ritenuti sbagliati.
Su superfici come cemento e erba, l’electronic line-calling (ELS) ha ormai soppiantato gran parte dei giudici di linea, ma sulla terra battuta la situazione è più complessa. L’elemento distintivo è infatti il segno visibile lasciato dal rimbalzo, un’evidenza “tangibile” che fino a oggi costituiva prova inconfutabile di in o out.