Il super-neutrino è in fondo al mare. Scoperto grazie alla ‘Galli e Morelli’
L’azienda lucchese ha fornito il materiale per lo studio condotto in Sicilia da un consorzio di ricerca europeo

È di questi giorni la notizia della scoperta di un neutrino cosmico, catturato dal telescopio marino ancorato a quattromila metri di profondità nelle acque della Sicilia, a largo di Capo Passero. Il più ricco di energia, è stato detto: siamo quindi nell’ambito di un nuovo corso della fisica delle particelle.
Una scoperta molto importante, frutto di anni di ricerca che ha visto mettere in piedi il progetto al quale hanno partecipato l’Istituto di fisica nucleare di Roma, il Centre national de la recherche scientifique di Parigi e il National institute for subatomic physics di Amsterdam. Una ricerca tutta europea, il cui risultato, dopo due anni dalla scoperta, è stato ufficializzato due giorni fa con la pubblicazione sulla prestigiosa rivista scientifica Nature.
La notizia di per sé è di rilievo mondiale ma l’altra notizia è che buona parte della realizzazione delle strutture dell’enorme rilevatore di neutrini del telescopio sottomarino denominato KM3NeT, è stata messa a punto da un’azienda di Lucca, l’officina meccanica di precisione “Galli e Morelli Srl” in località Acquacalda.
Qui, da dieci anni, ingegneri e ricercatori, coadiuvati dal titolare e vicepresidente dell’azienda l’ingegnere elettronico Alexander Pellicone, hanno studiato e realizzato parti fondamentali dell’enorme struttura.
A spiegare come questa scoperta veda proprio un’azienda lucchese protagonista, è lo stesso Pellicone. "Siamo molto soddisfatti della notizia – afferma l’ingegnere – la nostra azienda è impegnata sia nei settori cartario e farmaceutico che in quello scientifico; la scoperta del neutrino cosmico, che vede la triade dei Paesi coinvolti, Italia, Francia e Olanda, è quindi europea: anche l’America era impegnata ma il progetto europeo ha prevalso, quindi non possiamo che esserne fieri".
Prosegue Pellicone: "“La Galli e Morelli” è fornitrice del 90 per cento della struttura, che ha dimensioni enormi e che occupa uno spazio, in fondo al mare, di un chilometro cubo; nell’ambito del progetto KM3NeT abbiamo realizzato diverse strutture meccaniche su commissione dei Laboratori Nazionali del Sud, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Bari, l’Infn di Napoli, del Cnrs (Francia) e del Nikhef (Olanda)".
La Galli e Morelli ha fornito 17 strutture Lom (Launcher of Optical Modules), oltre 20 di ancoraggio per le stringhe, 30 strutture in titanio e alluminio, circa 1000 in alluminio per i DOM (Digital Optical Modules) e diverse strutture svolgicavo".
La soddisfazione è palpabile alla luce della scoperta, che non ha precedenti. Un lavoro enorme, quello della “Galli e Morelli”, impegnata nel progetto internazionale da dieci anni. L’ingegnere Pellicone alla domanda sull’utilità della scoperta è altrettanto chiaro: "L’impiego è ignoto, una cosa certa è che lo studio e la scoperta hanno lo scopo di comprendere meglio il nostro cosmo considerando che i neutrini sono messaggeri cosmici".
L’azienda “Galli e Morelli” è composta da una ventina di professionisti, oltre ad altri collaboratori esterni. Così, da Lucca, il ricordo vola ai “Ragazzi di via Panisperna”, a Enrico Fermi e a Edoardo Amaldi che coniò il nome di neutrino.