Il Sud Est asiatico tra Cina e Usa: un equilibrio difficile. Azione diplomatica di Pechino in Vietnam, Cambogia e Malesia
Il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, ha recentemente intrapreso un viaggio diplomatico che ha coinvolto Vietnam, Malesia e Cambogia, tre dei dieci stati membri dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean). L’obiettivo ufficiale del viaggio era stringere una serie di accordi commerciali, di cui non si conoscono ancora i dettagli, con i tre […] L'articolo Il Sud Est asiatico tra Cina e Usa: un equilibrio difficile. Azione diplomatica di Pechino in Vietnam, Cambogia e Malesia proviene da Il Fatto Quotidiano.

Il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, ha recentemente intrapreso un viaggio diplomatico che ha coinvolto Vietnam, Malesia e Cambogia, tre dei dieci stati membri dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean). L’obiettivo ufficiale del viaggio era stringere una serie di accordi commerciali, di cui non si conoscono ancora i dettagli, con i tre paesi. Il presidente cinese ha, tuttavia, approfittato dell’occasione anche per presentare la Cina come un partner affidabile e stabile, interessato a proteggere il sistema di commercio internazionale, in un momento in cui i paesi Asean sono in una posizione particolarmente vulnerabile, nel contesto della guerra commerciale tra Usa e Cina.
La minaccia dell’amministrazione Trump di imporre dazi sulle esportazioni di Vietnam, Cambogia e Malesia (rispettivamente al 46%, 49% e 24%) rappresenta un grave pericolo per i tre paesi, visto che gli Stati Uniti sono il loro principale mercato di esportazione. La situazione tuttavia è ancora più complicata. I paesi Asean potrebbero infatti essere indirettamente colpiti anche da un eventuale contrazione dell’economia cinese, conseguenza dei dazi imposti da Trump sulle esportazioni dalla Repubblica Popolare. La Cina negli ultimi anni ha infatti investito miliardi di dollari nello sviluppo economico di queste nazioni, focalizzandosi in particolare su progetti a lungo termine riguardanti infrastrutture, trasporti ed energia. Inoltre, dal 2020 ,gli stati Asean sono diventati i principali importatori di prodotti cinesi, superando America ed Europa come principali partner commerciali della Cina.
Normalizzazione dei rapporti e Belt and Road Initiative – Cina e paesi Asean hanno una storia di rapporti difficili, tuttavia i due blocchi hanno avviato negli anni 90 un lungo processo di normalizzazione delle relazioni economiche e commerciali. La prima tappa fondamentale è stata l’entrata in vigore dell’Asean-China Free Trade Agreement (Acfta) nel 2002, un accordo di libero commercio che prevedeva l’eliminazione del 90% dei dazi sui prodotti entro il 2010, creando una delle aree di libero scambio più grandi del pianeta.
L’accordo è stato recentemente rinnovato ed esteso alle aree della green economy e dell’economia digitale, ed entrerà in vigore nella sua nuova forma entro il 2025. La seconda tappa è rappresentata dalla Belt and Road Initiative (Bri o Nuova Via della Seta), lanciata da Xi Jinping nel 2013. La Bri è un’iniziativa economica, commerciale e diplomatica di respiro internazionale, volta in un primo tempo a connettere diversi continenti investendo nello sviluppo di trasporti e infrastrutture, per poi stabilire rapporti diplomatici e commerciali sempre più stretti con i paesi coinvolti. La Cina aspira a creare una vera e propria rete ferroviaria “panasiatica” e per questo motivo il governo ha deciso di investire enormi risorse negli stati Asean, sviluppando reti ferroviarie, aeroporti e autostrade nella regione.
Il Mare Cinese Meridionale – Nonostante la maggiore vicinanza nei rapporti economici e commerciali, tra Cina e paesi Asean (in particolare Vietnam, Filippine, Indonesia, Malesia e Brunei) rimangono grosse questioni aperte, come le tensioni riguardo al controllo delle rotte passanti per il Mare Cinese Meridionale. Un’area di importanza fondamentale perché rappresenta la via marittima più rapida per raggiungere i porti indiani, africani e mediterranei. Il flusso commerciale passante per questo braccio di mare, come riporta il South China Morning Post, vale oltre 3mila miliardi di dollari all’anno. Le tensioni territoriali nell’area rimangono, al momento, attuali e rappresentano una delle ragioni che hanno spinto gli stati della regione a cercare la copertura degli Stati Uniti.
Un equilibrio delicato, un futuro incerto – Questa ragione, unita ai rapporti commerciali con gli Usa, costringerà gli stati Asean a mantenere, almeno nel medio termine, un atteggiamento molto prudente nei confronti della superpotenza americana. Tuttavia, a lungo andare, le strategie commerciali dell’amministrazione Trump potrebbero spingere questi paesi a cercare una maggiore indipendenza politica ed economica dagli Usa. Per esempio, durante la recente visita di Xi Jinping, il governo vietnamita ha dichiarato per la prima volta, come riportato dall’agenzia Reuters, “di essere pronto a discutere l’eventualità di un’adesione al gruppo dei Brics.”
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