Scimpanzé selvatici sorpresi a condividere frutta fermentata alcolica

La sorprendente scoperta nel cuore della Guinea-Bissau Nel Parco Nazionale di Cantanhez, in Guinea-Bissau, un gruppo internazionale di ricercatori guidati dalla primatologa Anna Bowland dell’Università di Exeter ha documentato uno spettacolo raro: scimpanzé occidentali (Pan troglodytes verus) intenti a consumare e condividere frutta fermentata naturalmente, specificamente il frutto dell’albero del pane africano (Treculia africana). Questa […] Scimpanzé selvatici sorpresi a condividere frutta fermentata alcolica

Apr 28, 2025 - 15:33
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Scimpanzé selvatici sorpresi a condividere frutta fermentata alcolica
La sorprendente scoperta nel cuore della Guinea-Bissau Nel Parco Nazionale di Cantanhez, in Guinea-Bissau, un gruppo internazionale di ricercatori guidati dalla primatologa Anna Bowland dell’Università di Exeter ha documentato uno spettacolo raro: scimpanzé occidentali (Pan troglodytes verus) intenti a consumare e condividere frutta fermentata naturalmente, specificamente il frutto dell’albero del pane africano (Treculia africana). Questa osservazione, resa possibile tramite telecamere attivate dal movimento, rappresenta la prima prova documentata di un comportamento simile in ambienti selvatici. I frutti analizzati contenevano etanolo in quantità comprese tra lo 0,01% e lo 0,6% in volume, livelli modesti rispetto alle bevande umane ma comunque significativi considerando l’elevato consumo di frutta da parte degli scimpanzé. Un gesto sociale ancestrale: la condivisione del frutto Lo studio ha rivelato che gli scimpanzé non si limitano a mangiare la frutta fermentata, ma la condividono passivamente, lasciando che altri individui si nutrano direttamente dal loro bottino. In almeno un’occasione è stata osservata una condivisione attivo-passiva, con un esemplare che ha permesso a un compagno di prendere frutta direttamente dalla sua bocca. Questo comportamento è stato osservato in 10 eventi distinti, coinvolgendo 17 scimpanzé di sesso ed età diversi, e indica che la socialità attraverso la condivisione del cibo fermentato potrebbe avere radici profonde, ben più antiche della nostra stessa specie. Secondo Kimberley Hockings, antropologa biologica dell’Università di Exeter, il fatto che gli scimpanzé condividano più facilmente il frutto fermentato rispetto ad altri cibi suggerisce che il consumo di etanolo possa rafforzare i legami sociali, analogamente a quanto accade nelle società umane durante i banchetti. L’evoluzione del metabolismo dell’alcol nei primati Gli scienziati collegano queste osservazioni a studi precedenti, come quelli pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences (Carrigan et al., 2015), che mostrano come un antenato comune delle grandi scimmie africane avesse sviluppato una maggiore capacità di metabolizzare l’alcol circa 10 milioni di anni fa. Questa adattabilità potrebbe essere stata cruciale quando i nostri antenati passarono da un’esistenza arboricola a una più terrestre, dove frutti sovramaturi e fermentati erano più accessibili. Una tradizione millenaria prima dell’uomo Il genere Homo è emerso solo circa 3 milioni di anni fa, mentre la nostra specie, Homo sapiens, esiste da circa 300.000 anni. Le prove raccolte dagli scimpanzé di Cantanhez indicano che il consumo di etanolo naturale potrebbe precedere di milioni di anni la nostra comparsa sulla Terra. Questo scenario rafforza l’ipotesi che la tradizione umana di banchettare e consumare alcolici abbia radici molto più profonde nell’evoluzione dei primati di quanto finora immaginato, come sottolineato anche dall’articolo pubblicato su Current Biology nell’Aprile 2025.

Scimpanzé selvatici sorpresi a condividere frutta fermentata alcolica