Dove vivono i più ricchi (e i più poveri) d’Italia. Tre zone di Milano guidano la classifica dei redditi: in testa Citylife

In testa c’è la zona che comprende corso Vercelli, l’Arco della Pace ma soprattutto i grattacieli di Citylife e i vicini palazzi residenziali disegnati da Zaha Hadid, dove vivono calciatori, influencer e volti della tv. Segue a poca distanza il cuore pulsante di Milano: una parte di piazza Duomo, Brera, Moscova, via Monte Napoleone, piazza […] L'articolo Dove vivono i più ricchi (e i più poveri) d’Italia. Tre zone di Milano guidano la classifica dei redditi: in testa Citylife proviene da Il Fatto Quotidiano.

Apr 28, 2025 - 07:27
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Dove vivono i più ricchi (e i più poveri) d’Italia. Tre zone di Milano guidano la classifica dei redditi: in testa Citylife

In testa c’è la zona che comprende corso Vercelli, l’Arco della Pace ma soprattutto i grattacieli di Citylife e i vicini palazzi residenziali disegnati da Zaha Hadid, dove vivono calciatori, influencer e volti della tv. Segue a poca distanza il cuore pulsante di Milano: una parte di piazza Duomo, Brera, Moscova, via Monte Napoleone, piazza Castello. Subito dietro arriva la porzione di centro storico in cui ricadono Cordusio, Sant’Ambrogio, via Vincenzo Monti e la Conca del Naviglio. È il podio dei quartieri più ricchi d’Italia: quelli dove, stando ai dati sulle dichiarazioni Irpef relative al 2023 pubblicati nei giorni scorsi dal dipartimento Finanze del Mef, i redditi medi sono in assoluto i più alti. Vicini ai 95mila euro l’anno per chi abita in una delle vie con il cap 20145, molto sopra gli 80mila per chi ha un indirizzo di residenza con i cap 20121 o 20123. Contro una media nazionale di 24.830 euro. All’estremo opposto si piazzano due aree di Palermo in cui i redditi annui dichiarati si fermano intorno ai 9mila euro. Avvertenza: se qualche valore appare troppo basso per esser realistico, vale la pena di ricordare che si parla di redditi dichiarati: tutto il resto è “nero”. Evasione fiscale.

Dove stanno i più ricchi – Milano, che negli ultimi anni sta attirando sempre più Paperoni ingolositi dalla tassa piatta per i milionari voluta dal governo Renzi, domina la classifica delle aree italiane più agiate: ben sette codici di avviamento postale tra i primi 15 per reddito medio (vedi tabella) si trovano nel capoluogo lombardo. Nessuno è nel Sud del Paese. Roma compare a partire dal quarto posto, con il cap 00197 che corrisponde tra il resto al quartiere Parioli. Poi la capitale economica e quella politica si alternano: c’è Milano con il cap 20122, in cui ricadono vie centrali come San Babila, corso Italia e corso di Porta Vittoria, e dietro di nuovo Roma con il 00187, che vuol dire zone celeberrime come via del Corso, via del Tritone, piazza di Spagna. Poi ancora Milano con la zona tra Porta Venezia e Piazza Risorgimento, Roma con il quartiere Trieste e Coppedè. Al nono posto il cap meneghino 20149: quartiere Fiera, Portello e Buonarroti. L’alternanza continua con il cap 00186 di Roma, ovvero Campo de’ Fiori, i rioni storici di Campo Marzio e Sant’Eustachio, Piazza Navona, il Pantheon, piazza Venezia e via del Corso. Solo all’undicesima posizione spunta Bologna con il quartiere Savena. Torino si aggiudica il quattordicesimo e quindicesimo posto con le zone Gran Madre e Crimea.

I primi 15 cap per reddito medio dichiarato nel 2023. Dati del dipartimento Finanze del Mef

Le zone con gli imponibili più bassi – Sono tutte nel Meridione, tra Sicilia e Campania, le zone con i redditi dichiarati più bassi (vedi tabella). In fondo alla classifica ci sono due zone di Palermo, Borgo Nuovo e Settecannoli. Segue la frazione Bicocca della città di Catania. Napoli è quartultima e quintultima, con San Lorenzo e la zona industriale confinante con Poggioreale, Barra e San Giovanni a Teduccio, dove i redditi sono poco sopra i 15mila euro annui. Poco sopra Mili San Pietro e il rione Mangialupi, a Messina. La prima città del Nord compare molto più in alto, al 559esimo posto sui poco più di 600 cap censiti nei dati del dipartimento Finanze: si tratta di Livorno con il cap 57122, che comprende il quartiere Corea e la Cigna.

Gli ultimi cap per reddito medio dichiarato nel 2023. Dati del dipartimento Finanze del Mef

I divari tra ricchi e poveri nella stessa città – Anche all’interno delle singole città emergono enormi divari. Quelli più ampi d’Italia (vedi grafico sotto) si registrano a Milano, dove a Quarto Oggiaro e in zona Stephenson – corrispondenti al cap 20157 – il reddito medio è di 20mila euro, poco più di un quinto rispetto a quello che si registra nel quartiere più ricco. A Roma, i residenti a Ostia antica hanno redditi medi sotto i 18mila euro, un quarto rispetto ai Parioli. Idem per Palermo, dove chi nell’indirizzo ha il cap 90141 – Politeama e Libertà – guadagna oltre quattro volte di più rispetto agli abitanti delle case popolari di Borgo Nuovo. A Napoli, Chiaia e Posillipo nel 2023 veleggiano su una media di 51mila euro annui contro i 15mila di San Lorenzo. Distanze più contenute tra gli estremi, invece, a Firenze, Padova e Bologna.

Reddito minimo, medio e massimo a seconda del Cap. Dati del dipartimento Finanze del Mef

Nei cap dei benestanti pesano di più lavoro autonomo e partecipazioni – I redditi riportati nelle tabelle del Mef sono la media tra tutti i redditi soggetti a Irpef dichiarati dai contribuenti, che siano da lavoro dipendente, da pensione, da lavoro autonomo, di impresa, da partecipazioni, da fabbricati (affitti). È interessare osservare come cambi il peso delle varie componenti a seconda del livello di reddito: nelle zone più povere dominano il reddito da lavoro dipendente (oltre il 50%) e le pensioni (30-40%), mentre i proventi da lavoro autonomo o fabbricati pesano nel complesso meno del 5% e quelli da partecipazioni ancora meno. Nei quartieri più ricchi, più del 10% del reddito deriva da lavoro autonomo. A Milano una quota simile arriva, per i più benestanti, anche dalle partecipazioni, mentre nelle zone della capitale dove risiede chi ha più forza economica una buona fetta di reddito è costituita dalle pensioni e il reddito da fabbricati dà un contributo importante.

L’elaborazione dei dati sui redditi a livello subcomunale del Dipartimento Finanze è stata realizzata con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale.

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