Il Papa: “Il mio nome perché Leone XIII affrontò la questione sociale, oggi c’è la rivoluzione dell’IA”

Come Leone XIII affrontò nell’enciclica Rerum Novarum la questione sociale nel corso della seconda rivoluzione industriale, così in questi decenni occorre affrontare l’impatto che l’intelligenza artificiale avrà sull’uomo. È per questo che Robert Francis Prevost ha scelto di chiamarsi Leone XIV dopo l’elezione a pontefice nel corso del conclave. A spiegare la ragione più profonda […] L'articolo Il Papa: “Il mio nome perché Leone XIII affrontò la questione sociale, oggi c’è la rivoluzione dell’IA” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 10, 2025 - 13:52
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Il Papa: “Il mio nome perché Leone XIII affrontò la questione sociale, oggi c’è la rivoluzione dell’IA”

Come Leone XIII affrontò nell’enciclica Rerum Novarum la questione sociale nel corso della seconda rivoluzione industriale, così in questi decenni occorre affrontare l’impatto che l’intelligenza artificiale avrà sull’uomo. È per questo che Robert Francis Prevost ha scelto di chiamarsi Leone XIV dopo l’elezione a pontefice nel corso del conclave. A spiegare la ragione più profonda della sua decisione è stato lo stesso Papa durante il primo incontro con i cardinali.

Il suo pontificato, ha spiegato, sarà nel solco della “via che ormai da decenni la Chiesa universale sta percorrendo sulla scia del Concilio Vaticano II”, con Papa Francesco che “ne ha richiamato e attualizzato magistralmente i contenuti nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium” a partire dalla “cura amorevole degli ultimi” e dal “dialogo coraggioso e fiducioso con il mondo contemporaneo”. Quindi ha chiarito che sono “diverse le ragioni” per cui ha scelto quel nome: “Principalmente perché il Papa Leone XIII, infatti, con la storica Enciclica Rerum novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; e oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro”.

Leone XIV – che sabato pomeriggio farà la sua prima uscita a sorpresa alla Basilica Santuario Madre del Buon Consiglio a Genazzano, dove vivono i frati agostiniani, ordine al quale Prevost appartiene – ha aggiunto rivolgendosi ai cardinali: “Siete i più stretti collaboratori del Papa, e ciò mi è di grande conforto nell’accettare un giogo chiaramente di gran lunga superiore alle mie forze, come a quelle di chiunque”. Una presenza, ha spiegato, che “mi ricorda che il Signore, che mi ha affidato questa missione, non mi lascia solo nel portarne la responsabilità”. Leone XIV si è detto certo “di poter contare sempre, sempre sul suo aiuto, l’aiuto del Signore, e, per sua grazia e provvidenza, sulla vicinanza vostra e di tanti fratelli e sorelle che in tutto il mondo credono in Dio, amano la Chiesa e sostengono con la preghiera e con le buone opere il Vicario di Cristo”.

“Il Papa, a cominciare da San Pietro e fino a me, suo indegno successore, è un umile servitore di Dio e dei fratelli, non altro che questo. Bene lo hanno mostrato gli esempi di tanti miei predecessori, da ultimo quello di Papa Francesco stesso, con il suo stile di piena dedizione nel servizio e sobria essenzialità nella vita, di abbandono in Dio nel tempo della missione e di serena fiducia nel momento del ritorno alla Casa del Padre”, ha detto ancora esortando a raccogliere “questa preziosa eredità e riprendiamo il cammino, animati dalla stessa speranza che viene dalla fede”.

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