Il ministro Giorgetti apre alla riforma della previdenza complementare | Lo scenario

Nel 2024 la propensione al risparmio delle famiglie italiane è cresciuta del 9%. Il dato conferma un elemento strutturale e culturale del tessuto sociale italiano: la tendenza a risparmiare, a costruire una riserva per il futuro, resta un tratto distintivo. Ed è proprio su questo patrimonio, materiale e immateriale, che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti […] L'articolo Il ministro Giorgetti apre alla riforma della previdenza complementare | Lo scenario proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Apr 18, 2025 - 09:28
 0
Il ministro Giorgetti apre alla riforma della previdenza complementare | Lo scenario

Nel 2024 la propensione al risparmio delle famiglie italiane è cresciuta del 9%.

Il dato conferma un elemento strutturale e culturale del tessuto sociale italiano: la tendenza a risparmiare, a costruire una riserva per il futuro, resta un tratto distintivo.

Ed è proprio su questo patrimonio, materiale e immateriale, che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fondato il suo intervento al Salone del Risparmio 2025 di Milano, rilanciando con decisione la necessità di una profonda riforma della previdenza complementare.

Secondo il ministro, la previdenza integrativa rappresenta oggi non solo un’opportunità individuale di costruzione di un futuro pensionistico più solido, ma anche un pilastro strategico per la tenuta dell’intero sistema economico.

“Se guardiamo al futuro delle pensioni – ha affermato Giorgetti – è evidente l’importanza della previdenza complementare, che nonostante un sistema fiscale favorevole non è ancora al livello degli altri Paesi”.

E questo, ha aggiunto, “nonostante i rendimenti positivi che nel 2024, nei comparti azionari, hanno oscillato tra il 10 e il 13%”.

L’intento è chiaro: aggiornare un sistema che, salvo interventi parziali, è ancora ancorato alla riforma del 2005.

Una spinta all’innovazione che deve prendere ispirazione dalle migliori esperienze internazionali, attraverso il miglioramento dei meccanismi di adesione, l’introduzione di incentivi per l’incremento delle contribuzioni – possibilmente senza nuovi oneri per lo Stato – e un rafforzamento della competitività tra gli operatori del settore, favorendo soluzioni di investimento sempre più intelligenti ed efficienti.

Un tassello cruciale in questo percorso è l’educazione finanziaria, definita dal ministro “tema strategico per il governo”.

Il capitale umano e culturale, infatti, è la base su cui può svilupparsi una vera “democrazia finanziaria”, in grado di generare consapevolezza e partecipazione attiva da parte dei cittadini.

In tal senso, la Legge sul mercato dei capitali e la riforma del Testo Unico della Finanza segnano un passo importante verso un ecosistema normativo più moderno e inclusivo.

Ma il discorso sul risparmio e sulla previdenza complementare non può prescindere da una riflessione più ampia, che coinvolge la posizione dell’Italia nello scenario globale.

In un mondo caratterizzato da crescente instabilità – geopolitica, economica e finanziaria – il risparmio nazionale rappresenta, come ha ricordato Giorgetti, “il baluardo di una comunità per fronteggiare situazioni inattese”.

Una risorsa non solo da proteggere, ma da attivare, trasformandola in leva di investimento produttivo.

È questa la vera sfida: convertire la propensione al risparmio in una propensione all’investimento nel Paese, rafforzando l’economia reale, sostenendo le imprese e promuovendo l’occupazione.

Per farlo, è fondamentale che le istituzioni continuino a garantire la solidità della finanza pubblica.

Il recente upgrade del rating italiano da parte di S&P, pur in un contesto di forte incertezza, è il frutto – ha sottolineato il ministro – di un approccio prudente e responsabile alla gestione dei conti.

Una fiducia che può e deve tradursi in un maggior coinvolgimento del risparmio privato nei progetti strategici per il Paese, anche attraverso strumenti come il Fondo Nazionale Strategico e l’equity research a supporto delle PMI.

In questo contesto, il potenziamento della previdenza complementare assume una funzione chiave: non solo come risposta individuale al possibile restringimento futuro delle pensioni pubbliche, ma come meccanismo di canalizzazione virtuosa del risparmio verso investimenti di lungo periodo, sostenibili e produttivi.

Un sistema previdenziale più evoluto è anche un volano per i mercati dei capitali, oggi penalizzati da fenomeni come il delisting, la fuga di capitali verso altri sistemi più competitivi e il ritardo del venture capital europeo.

Non è un caso, quindi, che l’Italia sostenga con convinzione il pacchetto “omnibus” della Commissione europea e il ripensamento delle direttive sulla sostenibilità, nella prospettiva di rafforzare l’architettura finanziaria dell’Unione e garantire un futuro più solido e inclusivo alle prossime generazioni.

In definitiva, la proposta di riforma della previdenza complementare si inserisce in una visione più ampia, che riconosce il risparmio come presidio strategico di stabilità economica, ma anche come potenziale motore di sviluppo.

Una visione che invita a superare l’immobilismo, ad aprirsi all’innovazione e alla cooperazione tra pubblico e privato, per costruire un sistema capace non solo di resistere alle crisi, ma di cogliere le opportunità del cambiamento.

L'articolo Il ministro Giorgetti apre alla riforma della previdenza complementare | Lo scenario proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.