Il Messico fa causa a Google, cosa è successo

Il motore di ricerca citato in giudizio dalla presidente messicana Claudia Sheinbaum per aver ribattezzato il ‘Golfo del Messico’ come ‘Golfo d’America’ per gli utenti statunitensi di Maps

Mag 12, 2025 - 18:18
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Il Messico fa causa a Google, cosa è successo

Roma, 12 maggio 2025 – Il Messico è ai ferri corti con Google. Tutta colpa di quel ‘Golfo d’America’ che ha sostituito da qualche settimana il ‘Golfo del Messico’ per gli utenti statunitensi dell’app. Dopo che le autorità messicane avevano chiesto, senza esito, al colosso informatico di rimuovere quella dicitura, ora la faccenda finisce il tribunale.

Messico contro Google: cosa è successo

Il governo messicano, guidato dalla presidente Claudia Sheinbaum, ha intentato una causa civile contro Google per la decisione dell'azienda di rinominare il "Golfo del Messico" in "Golfo d'America" su Google Maps per gli utenti statunitensi. La modifica, introdotta in seguito a un ordine esecutivo del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha suscitato forti critiche da parte delle autorità messicane, che la considerano una violazione della sovranità nazionale e delle convenzioni internazionali.

In realtà, la denominazione ‘Golfo d'America’ è visibile solo agli utenti negli Stati Uniti, mentre in Messico continua a essere utilizzato il nome tradizionale. Nel resto del mondo, Google Maps mostra entrambi i nomi. Il colosso di Mountain View ha motivato la decisione affermando di seguire le denominazioni ufficiali adottate dai governi locali, applicando le modifiche solo nelle rispettive giurisdizioni.

Si apre la causa al Tribunale di Città del Messico

Una giustificazione che non ha convinto per niente la presidente Sheinbaum che ha criticato aspramente la scelta di Google, sottolineando che il Golfo del Messico è un'area condivisa tra Stati Uniti, Messico e Cuba, e che nessun Paese ha il diritto unilaterale di cambiarne il nome. Ha inoltre evidenziato che il nome "Golfo del Messico" è storicamente riconosciuto da oltre 400 anni e registrato presso l'Organizzazione Idrografica Internazionale. Fatto sta che, nonostante le proteste diplomatiche e le richieste formali di rettifica, l’azienda big tech statunitense ha mantenuto la nuova dicitura, almeno per gli utenti che si trovano negli States. Così, il governo messicano ha presentato una causa legale presso il Tribunale Superiore di Giustizia di Città del Messico, chiedendo il ripristino del nome originale su tutte le piattaforme di Google.