Il discorso di Mattarella sulla scia di Bergoglio | L’analisi di Flavia Perina

“Il discorso di Sergio Mattarella per il Primo Maggio ci ricorda alcune cose importanti, al di là dell’argomento specifico che ha affrontato, i salari insufficienti, la sicurezza sul lavoro e il rifiuto della cultura dello scarto, che fu anche una delle grandi lezioni di Bergoglio.” Ne parla Flavia Perina sulla Stampa: “La prima cosa – […] L'articolo Il discorso di Mattarella sulla scia di Bergoglio | L’analisi di Flavia Perina proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Mag 5, 2025 - 08:36
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Il discorso di Mattarella sulla scia di Bergoglio | L’analisi di Flavia Perina

“Il discorso di Sergio Mattarella per il Primo Maggio ci ricorda alcune cose importanti, al di là dell’argomento specifico che ha affrontato, i salari insufficienti, la sicurezza sul lavoro e il rifiuto della cultura dello scarto, che fu anche una delle grandi lezioni di Bergoglio.”

Ne parla Flavia Perina sulla Stampa: “La prima cosa – scrive – è che il senso morale di una comunità, persino in questi tempi complicati, esiste e resiste anche nel perimetro della laicità. Il richiamo al valore della dignità, sul lavoro e ovunque, non è prerogativa dell’autorità religiosa ma è il fondamento dell’edificio democratico e di ogni dibattito politico che non sia pura propaganda.

Il secondo dato è la nostra fortuna. Siamo fortunati ad avere una voce super partes che gli italiani possano ascoltare senza pensare che stia tirando la volata a questo o a quello. Mica era scontato. La tribalizzazione della politica da almeno tre lustri sta producendo quasi esclusivamente figure da trincea, colonnelli e generali amatissimi dalla loro parte e detestati dall’altra. La famosa categoria “riserve della Repubblica” non solo è ridotta al lumicino ma è costantemente delegittimata. Parlare a tutti non è più di moda e non rende.

E tuttavia – aggiunge Perina – proprio in questi giorni la commozione italiana, europea e planetaria per la morte di un Papa ci ha rivelato che l’umanità ha ancora bisogno di messaggi universali e che una visione nitida dei valori essenziali è il solo rifugio immaginabile nella tempesta dei tempi.

La domanda è: può la politica permettersi questo tipo di approccio, può coltivare un’idea condivisa di ciò che ‘viene prima’ dello spirito di fazione, quei capisaldi morali che la Costituzione indica con chiarezza? «Non venga mai meno il principio di umanità come cardine del nostro agire quotidiano», dice il Presidente citando uno degli ultimi appelli di Bergoglio.

La sintonia tra l’appello di un grande e amatissimo leader religioso e il custode dei valori laici della nostra Repubblica ci ricorda che l’essenza dell’agire pubblico non è stabilire chi è più forte o più applaudito o il più capace a schiantare gli avversari, ma – conclude – chi è più capace di dare concretezza all’universo di valori a cui apparteniamo sia come credenti, per chi lo è, sia come cittadini, e lo siamo tutti.”

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