«Basta con le grandi Rsa: occorrono piccole e diffuse residenze sociali»

Convegno su abitare e fragilità sociale il 9 maggio alla fattoria di Ramarella. Iniziativa del Centro Basaglia di Arezzo in collaborazione con la cooperativa sociale Koinè

Mag 6, 2025 - 10:20
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«Basta con le grandi Rsa: occorrono piccole e diffuse residenze sociali»

Arezzo, 6 maggio 2025 – Basta con le grandi Rsa: occorrono piccole e diffuse residenze sociali

Convegno su abitare e fragilità sociale il 9 maggio alla fattoria di Ramarella. Iniziativa del Centro Basaglia di Arezzo in collaborazione con la cooperativa sociale Koinè

Una residenza sociale che non crei emarginazione ma inclusione: il Centro Basaglia, in collaborazione con la cooperativa sociale Koinè, rilancia il tema del no ai grandi contenitori per anziani e disabili.

“Stiamo registrando un ritorno alle maxi strutture – sottolinea Tina Chiarini, Presidente del Centro Basaglia. In Italia ma anche in Toscana. Questo vuol dire aver dimenticato il significato dei vecchi manicomi ma anche la drammatica esperienza delle Rsa durante l’emergenza Covid. Non si possono “concentrare” soggetti fragili in grandi strutture. Vanno fatte scelte diverse per potenziare il territorio con risorse economiche adeguate e con un maggior numero di operatori. E’ chiaro che l’assenza di finanziamenti e la mancata considerazione della salute mentale, determinano la prevalenza del criterio economico. Quindi grandi strutture invece di Case della salute, Case della Comunità, potenziamento dell’assistenza domiciliare, centri diurni, alloggi protetti, case famiglia. Con il convegno di Ramarella vogliamo dimostrare, con le esperienze fatte, che come ultima opzione le residenze sanitarie devono essere inserite nel proprio territorio ed essere di piccole dimensioni”.

“Il nostro obiettivo – aggiunge Sauro Testi, responsabile di Ramarella e vice presidente di Koinè – è mettere a confronto le esperienze e i progetti innovativi per dare una risposta abitativa alle persone che sono in una situazione di fragilità sociale, o per condizioni di salute o economiche. In questo senso ci sono modelli che si sono già dimostrati capaci di rispondere alla domanda e senza far ricorso alla istituzionalizzazione e cioè all’inserimento di anziani, disabili e psichici in strutture apposite”.

La fattoria di Ramarella, delle cooperativa sociale Koinè, è già oggi una di queste risposte, ospitando stabilmente 4 persone. In un contesto che vede non solo una grande case ma anche l’orto, la possibilità di coltivare e di accudire a piccoli animali. Senza dimenticare la produzione di ortaggi e miele.

I lavori del convegno del 9 maggio inizieranno alle 9.30 con gli interventi delle presidenti del Centro Basaglia, della cooperativa Koinè e della Conferenza dei sindaci del Valdarno: Tina Chiarini, Elena Gatteschi e Valentina Vadi.

La mattina sarà dedicata alla presentazione di esperienze toscane. Tra le altre quelle del Villaggio di Novoli a Firenze, di progetti ad Arezzo, Prato, Grosseto, Piombino, Cecina.

Il pomeriggio sarà dedicato auna tavola rotonfda alla quale prenderanno parte Giuseppe Cardamone, Direttore DSM Salute Mentale e Dipendenze Asl Toscana Centro; Monica Marini, Direzione Sanità Welfare e Coesione sociale Regione Toscana, Patrizia Castellucci - Direttrice Servizi Sociali Asl Tse; Jacopo Tassini, sindaco Laterina – Pergine; Gabriele Rossi, dirigente Servizi Sociali Comune San Giovanni; Edvige Costanza Facchi, direttrice UOC Psichiatria Grosseto; Sauro Testi, Associazione Centro Basaglia; Galileo Guidi, presidente Coordinamento Toscano Associazioni per la Salute Mentale; Laura Brizzi, direttrice SDS Valli Etrusche ASL Toscana Nord Ovest e Alfredo Notargiacomo, direttore Zona Distretto di Arezzo ASL Toscana Sud Est.