Il destino di una stella: in sei anni potrebbe essere distrutta da un buco nero
Una stella viene lacerata a ogni passaggio vicino al buco nero Ansky, emettendo potenti lampi di raggi X
Una stella lontanissima sta vivendo gli ultimi anni della sua esistenza, intrappolata in un ciclo di distruzione in un angolo remoto dell’universo. Si trova a circa 300 milioni di anni luce dalla Terra, nel cuore della galassia LEDA 3091738, dove orbita attorno a un gigantesco buco nero soprannominato "Ansky". A ogni passaggio ravvicinato, la stella attraversa il disco di gas rovente che circonda il buco nero e perde una quantità di massa pari a quella di Giove, generando violente esplosioni di raggi X.
Il nome “Ansky” deriva dalla sigla ZTF10acnsky, usata dagli astronomi della Zwicky Transient Facility, un progetto di monitoraggio del cielo attraverso il telescopio Samuel Oschin, situato presso l’Osservatorio di Palomar, in California. Le prime eruzioni di questo tipo sono state individuate nel 2019, ma oggi, grazie a nuovi strumenti, i ricercatori hanno potuto analizzare il fenomeno con maggiore precisione.
Le emissioni di Ansky non sono continue ma seguono un andamento curioso: ogni 4 giorni e mezzo circa si verificano eruzioni di raggi X che durano un giorno e mezzo. Questi eventi sono chiamati “quasi-periodic eruptions” (QPEs), ovvero “eruzioni quasi periodiche”, e rappresentano uno dei misteri ancora aperti dell’astrofisica. In tutto l’universo conosciuto sono appena otto le sorgenti note di QPEs, ma Ansky è di gran lunga la più potente.