Il cuore ghiacciato della Patagonia: racconto da El Calafate

Inviato da un lettore. Rivisto dalla redazione. Non dimenticherò mai il silenzio. Quel silenzio vasto, profondo, interrotto soltanto dal crepitio del ghiaccio che si spezza, ruggendo come un animale antico. EL CALAFATE, ai margini del mondo abitato, è il varco verso un tempo sospeso, un luogo dove la natura detta ancora le sue leggi glaciali. […] Il cuore ghiacciato della Patagonia: racconto da El Calafate

Mag 1, 2025 - 10:52
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Il cuore ghiacciato della Patagonia: racconto da El Calafate
Inviato da un lettore. Rivisto dalla redazione. Non dimenticherò mai il silenzio. Quel silenzio vasto, profondo, interrotto soltanto dal crepitio del ghiaccio che si spezza, ruggendo come un animale antico. EL CALAFATE, ai margini del mondo abitato, è il varco verso un tempo sospeso, un luogo dove la natura detta ancora le sue leggi glaciali. Situata nella Provincia di Santa Cruz, nell’estremo sud dell’ARGENTINA, questa cittadina patagonica è una tappa obbligata per chi desidera immergersi nei paesaggi immensi del Parque Nacional Los Glaciares. Un incontro con il Perito Moreno Il motivo principale per cui si arriva fin qui si chiama Perito Moreno, un colosso di ghiaccio vivo che avanza e si frattura sotto gli occhi sbalorditi dei visitatori. Camminare sulle sue creste, con i ramponi ai piedi e il fiato sospeso per l’emozione, è un’esperienza quasi spirituale. Le guide locali ti conducono in sicurezza tra cavità blu cobalto, seracchi appuntiti e crepacci profondi. La luce del sole, quando si riflette su queste superfici, crea un caleidoscopio di bianchi accecanti e azzurri profondi che sfugge a ogni fotografia. Geografia dell’estremo La geografia di questa parte del mondo ha un fascino ruvido, scolpito da millenni di gelo e vento. EL CALAFATE si affaccia sul Lago Argentino, il più grande specchio d’acqua dolce del Paese, le cui acque lattiginose ospitano iceberg che galleggiano come sculture astratte. Tutt’intorno si stendono steppe aride, punteggiate da cespugli spinosi e guanachi in libertà, con le Ande sullo sfondo a disegnare il confine naturale con il CILE. Divertimento in un mondo di ghiaccio Ma non c’è solo il trekking sul ghiacciaio. EL CALAFATE propone attività per ogni tipo di viaggiatore: si può esplorare la Riserva Laguna Nimez, ideale per l’osservazione degli uccelli, in particolare i fenicotteri rosa che colorano le sponde. O ancora, fare un’escursione in barca sul lago fino al Ghiacciaio Upsala, uno dei più estesi del continente. Chi preferisce un’esperienza più contemplativa può semplicemente sedersi al Mirador del Lago e lasciarsi catturare dal panorama. Di sera, tra i ristoranti e le locande del centro, si gusta l’agnello patagonico e si brinda con un Malbec robusto. Il clima che tempra Il clima di EL CALAFATE non è per tutti. In inverno le temperature scendono ben sotto lo zero, e i venti possono sferzare anche a oltre 100 km/h. L’estate, che qui dura da dicembre a febbraio, è breve ma più mite, con giornate che oscillano tra i 10 e i 20 gradi. È la stagione ideale per le escursioni, ma il consiglio è sempre quello di vestirsi “a cipolla”, perché il tempo cambia all’improvviso. Personalmente, ho trovato affascinante questa dimensione estrema, dove il corpo si adatta e lo spirito si libera, come se il freddo purificasse ogni pensiero superfluo. Un angolo di Patagonia che non dimentica A EL CALAFATE ogni dettaglio racconta di una relazione profonda tra l’uomo e il paesaggio: dai pastori solitari che vivono nelle estancias, alle storie dei primi esploratori che risalirono i fiumi gelati per mappare territori allora ignoti. La cittadina prende il nome da un piccolo arbusto tipico della zona, il calafate, i cui frutti viola-neri sono simbolo di un’antica leggenda: chi li mangia, tornerà in Patagonia. E io, dopo averli assaggiati in una confettura servita su pane caldo, so che ritornerò. Perché certi luoghi, come certi silenzi, restano dentro per sempre.

Il cuore ghiacciato della Patagonia: racconto da El Calafate