“Il 25 aprile? Una cagata pazzesca”. A Varese gli striscioni di Blocco studentesco: “Lo dice anche l’Anpi”

Mancano due settimane alla Festa della Liberazione, quest’anno all’80esimo anniversario, e come ogni anno tocca prepararsi al peggio. A Varese e Luino (provincia di Varese), sabato mattina i cittadini hanno trovato e rimosso alcuni striscioni firmati dal movimento di estrema destra Blocco studentesco sui quali la Digos sta eseguendo accertamenti. Roba per palati fini: “L’unico […] L'articolo “Il 25 aprile? Una cagata pazzesca”. A Varese gli striscioni di Blocco studentesco: “Lo dice anche l’Anpi” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Apr 13, 2025 - 15:23
 0
“Il 25 aprile? Una cagata pazzesca”. A Varese gli striscioni di Blocco studentesco: “Lo dice anche l’Anpi”

Mancano due settimane alla Festa della Liberazione, quest’anno all’80esimo anniversario, e come ogni anno tocca prepararsi al peggio. A Varese e Luino (provincia di Varese), sabato mattina i cittadini hanno trovato e rimosso alcuni striscioni firmati dal movimento di estrema destra Blocco studentesco sui quali la Digos sta eseguendo accertamenti. Roba per palati fini: “L’unico schiaffo all’Italia è la Resistenza”, “25 aprile liberazione intestinale” e ancora “La Resistenza è una cagata pazzesca”. Di seguito, su ogni striscione, “lo dice anche l’Anpi!”. Perché a motivare l’azione, poi rivendica come “goliardica”, è stato il recente diverbio tra uno studente di 19 anni, consigliere comunale nel varesotto e vice presidente provinciale di Gioventù nazionale, vivaio di Fratelli d’Italia, e la presidente provinciale dell’Associazione partigiani d’Italia, Ester De Tomasi. I fatti risalgono al 7 aprile, quando all’Istituto Carlo Volontè di Luino qualcuno ha pensato di spiegare la Liberazione agli studenti con l’infelice metafora del lieto fine dopo un’indigestione da MacDonald che ha impedito le normali funzioni corporee. Poesia.

Le cose si mettono peggio quando lo studente prende parola. Oltre a stigmatizzare la metafora, tiene a precisare che nella lotta di Liberazione ci sono state diverse Resistenze, “tra le quali quella di stampo comunista che mirava a sostituire una dittatura con un’altra dittatura”. Ne nasce un diverbio con alcuni dei relatori, compresa De Tomasi che non la prende bene. Prima ricorda il padre, che non ha potuto festeggiare quel primo 25 Aprile perché ancora prigioniero nel lager di Mauthausen. Poi, visibilmente scossa: “Adesso io vorrei prenderti a sberle”. Ne è nato un caso diventato nazionale dopo che l’onorevole di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini ha presentato un’interrogazione sull’accaduto al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Nemmeno l’assessora alla cultura in Lombardia, Francesca Caruso, l’ha digerita: “La sinistra dov’è in questi casi? Mi auguro che l’Anpi nazionale prenda le distanze in modo netto e ne chieda le dimissioni”. E in vista delle celebrazioni del 25 Aprile, alcuni sindaci hanno fatto sapere di non gradire interventi della presidente De Tomasi. Ma per arrivare agli striscioni manca ancora un pezzo: la penna di un cronista del Giornale, che l’infelice metafora sulla Liberazione offerta agli studenti l’ha sintetizzata così: “In pratica, una cagata pazzesca, appunto”.

Dal blocco intestinale a quello studentesco, il passo è breve. Lo spiega lo stesso movimento nel comunicato che rivendica gli striscioni. “Mai avremmo pensato di dirlo – inizia la nota del movimento – e invece per una volta siamo d’accordo con l’Anpi. Recentemente infatti, durante una conferenza presso l’Istituto Carlo Volontè di Luino, i rappresentanti locali dell’Anpi hanno, di fatto, definito la resistenza una ‘cagata pazzesca’, per usare una citazione fantozziana”. “E noi, di fronte a questa inaspettata dichiarazione di anti-antifascismo, non potevamo che manifestare la nostra approvazione. E lo abbiamo fatto nel modo a cui siamo abituati, ovvero con l’azione: spregiudicata, goliardica e strafottente. Diciamo che questi striscioni sono i nostri ‘92 minuti di applausi’, per citare ancora il caro ragionier Fantozzi”. Poi le accuse alla presidente Anpi, che minaccia sberle con “il ‘coraggioso’ stile antifascista di sparare minacce senza metterle in pratica”. E la presa di distanza dallo studente di Gioventù nazionale, “antifascista di destra”, e dal governo Meloni: “Noi, a differenza delle parti in causa, non percepiamo un euro di finanziamento pubblico (quindi se il governo attuale è amico di qualcuno, quel qualcuno sono l’Anpi e compagnia bella, di certo non noi)”.

L'articolo “Il 25 aprile? Una cagata pazzesca”. A Varese gli striscioni di Blocco studentesco: “Lo dice anche l’Anpi” proviene da Il Fatto Quotidiano.