I segreti del Conclave: le alleanze fra Vescovi e com’è sfumato il Papa italiano

Continuano a trapelare online i segreti del Conclave e dato che il primo articolo vi è molto piaciuto, ecco anche il secondo che analizza con precisione come sono andate le alleanze che hanno portato all’elezione di Prevost e alla debacle dei Cardinali italiani che, nonostante la maggioranza, non sono riusciti a mettersi d’accordo su chi […] L'articolo I segreti del Conclave: le alleanze fra Vescovi e com’è sfumato il Papa italiano proviene da Biccy.

Mag 18, 2025 - 10:56
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I segreti del Conclave: le alleanze fra Vescovi e com’è sfumato il Papa italiano

Continuano a trapelare online i segreti del Conclave e dato che il primo articolo vi è molto piaciuto, ecco anche il secondo che analizza con precisione come sono andate le alleanze che hanno portato all’elezione di Prevost e alla debacle dei Cardinali italiani che, nonostante la maggioranza, non sono riusciti a mettersi d’accordo su chi votare.

Dopo una lunghissima sfilza di Papi italiani, da 47 anni in Vaticano non c’è un Papa tricolore: prima il polacco Wojtyla, poi il tedesco Ratzinger, segue l’argentino Bergoglio e infine l’americano Prevost. “Stavolta il dispiacere è più grande perché dopo 47 anni e tre Conclavi, gli italiani potevano di nuovo aspirare ad eleggere un connazionale” – ha scritto La Stampa – “E se non ci sono riusciti, è dipeso solo da loro“. Ecco perché: stando alla ricostruzione di Marcello Sorgi – alla vigilia dell’apertura della Cappella Sistina – i Cardinali italiani (che erano in totale 19 rappresentando la delegazione maggiore) non si sono trovati d’accordo su un nome e hanno diviso i voti sui tre candidati principali, ovvero Pietro Parolin, Matteo Zuppi e Pierbattista Pizzaballa. Al primo scrutinio, tuttavia, il Cardinale che ha ricevuto il numero maggiore di voti è stato proprio Parolin (un totale di 45, gliene mancavano quindi 38 per vincere), ma questi voti col passare delle fumate continuavano a non arrivare dato che molti votavano ancora per Pizzaballa e Zuppi.

I segreti del Conclave: le alleanze fra Vescovi e com’è sfumato il Papa italiano

A questo punto, stando al racconto di Sorgi, l’altro Cardinale che aveva ottenuto molti voti, Peter Erdo, si sarebbe avvicinato a Pietro Parolin e gli avrebbe detto: “Eminenza, io e non solo io avremmo votato per lei. Ma se non la votano neppure i suoi confratelli italiani…“, lasciando cadere così la frase. A questo punto Parolin, umiliato, avrebbe parlato a Prevost, un altro candidato che aveva ottenuto un buon consenso in crescita (una ventina di schede alla prima votazione salite a trenta col passare delle fumate nere). “Il colloquio tra i due, svolto coram populo, diede a tutti gli altri il segnale trasparente che Parolin rinunciava, offrendo i propri voti al futuro Papa“, si legge sul sito. “Fu a quel punto che, senza neppure bisogno di un passaparola, ma con rapidi scambi di occhiate, si sviluppò il cosiddetto effetto valanga: non volendo nessuno apparire come contrario al pontefice che stava per essere eletto, oltre un centinaio di schede con il nome di Prevost entrarono nell’urna, e poco dopo vennero scrutinate“.

Insomma, se non è stato eletto un Papa italiano è colpa dei Cardinali italiani. L’articolo conclude con una dichiarazione di un Vescovo: “Da adesso in poi, le probabilità che sia scelto un Papa italiano sono pari a quelle di eleggere, sia detto con tutto il rispetto, un Papa belga o sudcoreano“. [meride embed="26005"]

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