I due bambini uccisi dalla fame e dalla sete sul gommone alla deriva: «Una morte lenta e terribile»
Erano partiti dalla Libia il 7 maggio con altre 63 persone. «Siamo arrivati troppo tardi» L'articolo I due bambini uccisi dalla fame e dalla sete sul gommone alla deriva: «Una morte lenta e terribile» proviene da Open.

Una morte lenta e terribile. Ma soprattutto evitabile. Due bambini di due e quattro anni sono morti stremati dalla fame e dalla sete dopo essere rimasti per giorni alla deriva nel Mar Mediterraneo. Erano a bordo di un gommone con altre 63 persone. Tutte partite dal porto libico di Zawitah il 7 maggio scorso. E soccorse la notte di sabato 10 maggio. I due piccoli erano originari del Ghana. Sono morti di stenti dopo un’agonia di due giorni. «Siamo arrivati troppo tardi», dice la dottoressa Rania del Nadir, veliero della ong tedesca Resqship.
Durante il viaggio
«Quando abbiamo iniziato il salvataggio, ci sono stati consegnati due corpi di bambini. Erano morti il giorno prima», dicono a La Stampa dalla nave. Durante il viaggio un uomo si è anche gettato in mare per il dolore delle usttioni da carburante. Un altro è morto durante il soccorso, forse per ipotermia. Sull’imbarcazione erano in 66, tra cui 13 donne, due neonati e quattro bambini piccoli. Sono sbarcati a Lampedusa in 63. «Quando siamo intervenuti, molti avevano ustioni estese dovute alla miscela tossica di acqua salata e benzina», riferisce Hannah della Resqship. «Le donne sono state particolarmente colpite perché erano sedute dove si accumula il liquido all’interno del gommone».
Save the children e Msf
Nell’hotspot di Contrada Imbriacola sono stati portati i sopravvissuti.«È sempre difficile trovare le parole adeguate. Tre vite sono state spezzate nel mezzo di un viaggio che avrebbe dovuto dare loro la speranza di un futuro migliore, lontano da pericoli e difficoltà» sottolinea Rosario Valastro, presidente della Cri. «Questa vicenda ci tocca tutti terribilmente». Save The Children ricorda che dal 2014 sono 32 mila i dispersi o i morti nel Mediterraneo. In cinque mesi del 2025 sono arrivati a 500.
Chiara Montaldo di Medici Senza Frontiere dice: «La disidratazione, anche grave delle persone in mare è un situazione che purtroppo ci troviamo ad affrontare spesso. Le scorte di cibo e acqua finiscono subito, anche perché pesano e ne vengono caricate quantità limitate. In queste situazioni i più fragili, cioè i bambini e gli anziani, sono decisamente i più a rischio. Non sempre gli eventi sono per fortuna mortali, ma non è raro trovare casi che richiedono un intervento medico».
Gli altri fattori
Ci sono poi diversi fattori da tenere presente: Nel 2022 abbiamo registrato molti casi di disidratazione dei migranti, perché i viaggi erano spesso più lunghi, c’erano persone che arrivavano dal Libano e Turchia. Dalla Libia invece i viaggi sono più brevi ma le condizioni nei centri di detenzione sono note. Le persone partono già in uno stato fisico fortemente debilitato. In questo caso sappiamo che sono stati almeno quattro giorni alla deriva, possiamo immaginare la gravità della situazione per tutti, compresi i bambini».
Senza acqua, spiega Montaldo, «un bambino, specialmente se molto piccolo, può resistere pochissimo, al massimo un paio di giorni. Un adulto qualche giorno in più, ma comunque un tempo limitato. Consideriamo che in condizioni normali un bimbo dovrebbe bere almeno un litro d’acqua al giorno. Stando molte ore sotto il sole a picco anche di più. Quando, invece, viene privato dei liquidi il suo corpo va in quello che chiamiamo choc ipovolemico, perché il volume di sangue si riduce, impedisce così al cuore di pompare regolarmente e va in arresto cardiaco».
Una morte lenta e terribile
Si tratta di «una morte lenta e terribile. «In alcuni casi si può verificare una situazione di coma che precede la morte. Per questo prima si interviene e più probabilità ci sono di salvare le persone. Quando si riesce a intervenire in tempo la prima cosa che si fa è reintegrare i liquidi anche in vena. L’esposizione al sole per lunghi periodi può dare vita anche a casi di meningismo».
L'articolo I due bambini uccisi dalla fame e dalla sete sul gommone alla deriva: «Una morte lenta e terribile» proviene da Open.