I droni mostrano la perdita di ghiaccio nella calotta glaciale della Groenlandia, lo studio

Sono anni terribili per la Groenlandia (e per tutto il Pianeta) che continua a perdere ghiaccio a causa del riscaldamento globale: ora, una ricerca guidata dalla University of Colorado Boulder (Usa) e supportata dall’uso di droni, ha misurato per la prima volta dati dettagliati anche del vapore acqueo in alta quota sulla superficie della calotta...

Mar 30, 2025 - 17:23
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I droni mostrano la perdita di ghiaccio nella calotta glaciale della Groenlandia, lo studio

Sono anni terribili per la Groenlandia (e per tutto il Pianeta) che continua a perdere ghiaccio a causa del riscaldamento globale: ora, una ricerca guidata dalla University of Colorado Boulder (Usa) e supportata dall’uso di droni, ha misurato per la prima volta dati dettagliati anche del vapore acqueo in alta quota sulla superficie della calotta glaciale nel territorio. E no, non ci sono buone notizie

Saremo in grado di capire come l’acqua entra ed esce dalla Groenlandia nei prossimi anni – spiega Kevin Rozmiarek, primo autore del lavoro – Come importante riserva di acqua dolce, dobbiamo capire come cambierà l’ambiente della Groenlandia in futuro

Cosa sta accadendo in Groenlandia

Secondo quanto riportato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), la Groenlandia ha perso circa 55 gigatonnellate di ghiaccio e neve tra l’autunno del 2023 e l’autunno del 2024 (dati ICESat-2) E così si conferma come l’isola stia perdendo ghiaccio per il 28° anno consecutivo, con complessivo ritiro di oltre 5 trilioni di tonnellate di ghiaccio dal 1992.

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perdita ghiaccio groenlandia

©NOAA

La calotta glaciale della Groenlandia contiene circa l’8% dell’acqua dolce del pianeta e la sua acqua di scioglimento potrebbe contribuire in modo significativo all’innalzamento del livello del mare, modificando la circolazione oceanica e gli ecosistemi in tutto il mondo.

La maggior parte della perdita di ghiaccio deriva da grandi pezzi di ghiaccio che si staccano dai ghiacciai e dallo scioglimento del ghiaccio e della neve in superficie. Ma anche la sublimazione, il processo di trasformazione dei solidi in gas senza prima trasformarsi in liquidi, potrebbe svolgere un ruolo.

Uno studio del 2021 aveva suggerito che in alcune parti della Groenlandia circa il 30% della neve estiva in superficie potrebbe sublimare in vapore acqueo. Ma il sospetto che in generale tale fenomeno potesse giocare un ruolo importante era stato presentato già nel lontano 2001.

Non è chiaro invece ancora chiaro dove vada il vapore acqueo, spiegano gli esperti: una parte potrebbe ricadere sotto forma di neve o ricondensarsi in superficie in seguito, ma una parte potrebbe abbandonare completamente il sistema idrico della Groenlandia.

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Come è stato condotto lo studio

Raccogliere campioni d’aria nell’Artico è un compito costoso e tecnicamente impegnativo, perché tradizionalmente comporta il volo di un aereo fino al centro di una calotta glaciale in condizioni meteorologiche avverse e il trasporto di campioni d’aria in laboratorio.

I ricercatori hanno superato ora le sfide caricando l’attrezzatura per il campionamento dell’aria su un grande drone con un’apertura alare di oltre 3 metri.

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perdita ghiaccio groenlandia

©Ole Zeising/Alfred-Wegener-Institute via University of Colorado Boulder

Durante l’estate del 2022, il team ha fatto volare il drone 104 volte nell’entroterra dell’isola a partire dal campo del progetto East Greenland Ice-Core, guidato dall’Università di Copenaghen (Danimarca), raccogliendo così campioni d’aria a diverse altezze fino a quasi 1.500 metri sopra il suolo.

Le analisi

I ricercatori hanno esaminato il tipo di atomi di idrogeno e ossigeno nel vapore acqueo dell’aria, in particolare i loro isotopi, ovvero le forme di idrogeno e ossigeno che si diversificano solo per il loro peso (dovuto a un diverso numero di neutroni nel nucleo).

Gli isotopi sono le impronte digitali dell’acqua – continua Rozmiarek – Seguendo queste impronte digitali, possiamo risalire alla fonte da cui proviene il vapore acqueo

Per questo gli autori hanno raccolto dati di alta qualità sulla fonte d’acqua in Groenlandia, tra cui quella che scorre dai tropici e il pozzo, la neve superficiale sulla calotta glaciale della grande isola artica.

Ma non sappiamo molto sulla composizione isotopica dell’acqua in movimento, ovvero del vapore tra la fonte e il pozzo

I risultati ottenuti finora

perdita ghiaccio groenlandia

©Ole Zeising/Alfred-Wegener-Institute via University of Colorado Boulder

Quando il team ha confrontato le proprie misurazioni basate sui droni con una simulazione al computer esistente che modella il ciclo dell’acqua nell’Artico, ha scoperto che la prima sottostimava la quantità di precipitazioni cadute sulla Groenlandia. Incorporando invece i dati isotopici osservati nella simulazione, il modello ha fornito una previsione accurata di come l’acqua si muove sulla Groenlandia.

È davvero importante essere in grado di prevedere cosa accadrà alla Groenlandia nel mondo che si riscalda nel modo più accurato possibile […] È come se avessimo appena capito come scoprire le impronte digitali sulla scena di un crimine. Questo è un concreto passo avanti nel comprendere dove va l’acqua e da dove proviene in questo importante sistema in un momento in cui ne abbiamo più bisogno

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Il lavoro è stato pubblicato su JGR Atmospheres.

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Fonti: University of Colorado BoulderJGR Atmospheres  

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