I benefici del caffè ai funghi: la strana moda che fa bene (davvero)
“Caffè ai funghi? No, grazie”. Questa, probabilmente, la reazione istintiva della maggior parte delle persone quando sentono parlare per la prima volta di una bevanda che unisce due mondi apparentemente inconciliabili: la classica tazzina di energia nera e le creature spugnose del sottobosco. In realtà dietro questa strana accoppiata si nasconde un universo ricco di...

“Caffè ai funghi? No, grazie”. Questa, probabilmente, la reazione istintiva della maggior parte delle persone quando sentono parlare per la prima volta di una bevanda che unisce due mondi apparentemente inconciliabili: la classica tazzina di energia nera e le creature spugnose del sottobosco. In realtà dietro questa strana accoppiata si nasconde un universo ricco di potenzialità (non si tratta dell’ennesima moda passeggera da influencer annoiato).
In effetti, il “mushroom coffee” – così lo chiamano gli americani – sta guadagnando terreno tra chi cerca un’alternativa alla caffeina tradizionale. Soprattutto tra chi, magari, ha bisogno di una spinta per iniziare la giornata senza però ritrovarsi in preda alla tachicardia alle dieci del mattino.
Mezza dose di caffeina, doppio beneficio. Forse.
A detta di Harvard Health Publishing, la bevanda contiene spesso metà della caffeina rispetto a un normale caffè, aspetto che la rende più “soft” per il sistema nervoso e che – qui viene il bello – sembra possa offrire una carica energetica più stabile, senza gli alti e bassi tipici dell’espresso tradizionale. Il motivo? Il segreto risiede nei cosiddetti funghi “adattogeni”, come reishi, cordyceps, criniera di leone (Lion’s Mane) e chaga. Veri e propri alleati del nostro organismo, capaci – secondo alcuni studi – di migliorare la concentrazione, stimolare il sistema immunitario, combattere l’infiammazione e perfino favorire un sonno più riposante.
I benefici dei funghi medicinali
Il sito MedicineNet ha raccolto i risultati di numerose ricerche sui funghi medicinali, ed ha confermato la validità di quanto detto finora: coltivati spesso in ambienti ostili come le foreste gelide della Siberia e del Canada, i funghi medicinali sviluppano un’elevata concentrazione di antiossidanti per sopravvivere, fattispecie che li renderebbe, per così dire, dei “supereroi vegetali”. Quando li beviamo, quindi, introduciamo nel nostro corpo delle sostanze capaci di potenziare le difese naturali, regolare il metabolismo e – chissà – affrontare meglio le scocciature quotidiane.
Sapori… poco convenzionali.
Attenzione però: non aspettatevi il sapore del classico caffè del bar. Anzi, preparatevi a qualcosa che ricorda più un brodo vegetale aromatizzato, con leggere note terrose e sentori “di bosco”. Ecco perché il gusto divide. La giornalista e conduttrice statunitense Dana Perino, ad esempio, lo ama: lo ha definito “straordinario” e lo beve ogni mattina al posto del tè, con un goccio di latte di mandorla. I suoi colleghi di Fox News, però, hanno storto il naso: “Sembra zuppa di funghi”, ha commentato Charlie Hurt, assegnandogli un misero 1 su 10. Perino, invece, gli ha dato un 10 pieno. E lì, come si dice, ognuno ha il suo palato.
Moda o medicina? Gli esperti si sbilanciano
La dietologa californiana Ilana Muhlstein, intervistata da Fox News Digital, ha spiegato che per chi soffre di stress cronico o è abituato a dosi massicce di caffè ogni giorno, introdurre un mix di funghi adattogeni nella dieta può essere “estremamente benefico”. E anche se tutto si riducesse a un effetto placebo – ha detto con sincerità – l’importante è sentirsi meglio. Lei, ad esempio, quando beve questi infusi, immagina di assorbire la forza dei funghi che crescono in condizioni estreme, per quella che potremmo definire come una sorta di meditazione liquida, insomma.
Dalla sua, anche la scienza inizia a dare segnali positivi. Sempre secondo Harvard Health, le ricerche sugli effetti specifici del caffè ai funghi sono ancora limitate, ma le proprietà dei funghi medicinali sono ben documentate. In particolare, il Lion’s Mane viene associato a una migliore funzione cognitiva e memoria; il reishi è noto per la sua capacità di ridurre lo stress e migliorare il sonno; il chaga e il cordyceps per le loro proprietà antinfiammatorie e stimolanti. E tutti, indistintamente, fanno incetta di antiossidanti.
Un caffè che non è un caffè. Ma funziona
Chi cerca un gusto familiare potrebbe restare deluso, al contrario, chi è disposto ad aprirsi a nuove esperienze potrebbe scoprire un rituale alternativo che non solo sveglia, ma riequilibra. Certo, non è una pozione magica, nessun fungo ti regala superpoteri, ma in un’epoca in cui si cerca sempre più spesso l’equilibrio tra performance e benessere, il caffè ai funghi sembra offrire un compromesso interessante.
Vale la pena provarlo? A quanto pare sì, almeno una volta.
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