Huawei saluta Windows e lancia HarmonyOs su laptop: ha inizio la sfida Usa-Cina nei sistemi operativi?
Il mondo è sempre più diviso in blocchi contrapposti e ciò inizia a riflettersi anche nell'uso dei sistemi operativi, settore finora saldamente in mano alle software house americane. Già ad aprile Huawei potrebbe sfoderare un proprio computer fieramente "made in China" con HarmonyOs al posto di Windows, il processore Kunpeng sviluppato internamente e DeepSeek invece di ChatGpt

Il mondo è sempre più diviso in blocchi contrapposti e ciò inizia a riflettersi anche nell’uso dei sistemi operativi, settore finora saldamente in mano alle software house americane. Già ad aprile Huawei potrebbe sfoderare un proprio computer fieramente “made in China” con HarmonyOs al posto di Windows, il processore Kunpeng sviluppato internamente e DeepSeek invece di ChatGpt
Da tempo il mondo della tecnologia attende che Huawei, colosso hi-tech bannato da Donald Trump durante il suo primo mandato presidenziale, ufficializzi la propria sfida nel settore dei sistemi operativi a Windows dell’americana Microsoft sfoderando il suo HarmonyOs anche nei laptop. Finora il Gruppo cinese si era mosso nei confronti di un’altra statunitese, Google, recidendo ogni legame con Android. Ma il turning point anche nel settore computer potrebbe essere dietro l’angolo.
IL RITORNO DI TRUMP NON FACILITA IL DIALOGO
Scadrà infatti questo mese la licenza di fornitura Microsoft per l’utilizzo dei sistemi operativi Windows sui dispositivi sfornati da Huawei. E rinnovarla potrebbe non essere così facile per una lunga serie di ragioni.
In primis perché l’inserimento di Huawei nella Entity List del Dipartimento del Commercio statunitense costringe le aziende americane, Microsoft inclusa, a ottenere specifiche licenze di esportazione per poter continuare a fare affari con il colosso cinese.
Il ritorno di Donald Trump, colui che per primo ha bandito Huawei e le sue app dagli store digitali occidentali, alla Casa Bianca potrebbe complicare ulteriormente le cose. E scoraggiare Microsoft dal mantenere un cliente “scomodo”.
HUAWEI SFIDERA’ WINDOWS GIA’ AD APRILE?
Questo da parte occidentale. Sul fronte cinese potrebbe essere la stessa Huawei desiderosa di tagliare anche quest’ultimo legaccio con i sistemi operativi statunitensi, dato che dal 2019 a oggi Huawei ha lavorato alacremente prima per rimpiazzare Android e le app dell’ecosistema Google, poi per sostituirsi a Windows.
DENTRO ANCHE L’AI MANDARINA DEEPSEEK
Secondo quanto riportato da MyDrivers, Huawei sarebbe ormai prossima a lanciare ad aprile un nuovo computer basato sul proprio sistema operativo, HarmonyOS Next. E sarà un dispositivo fieramente “made in China”, dato che monterà il processore Kunpeng sviluppato internamente e includerà diverse applicazioni basate sul modello linguistico DeepSeek Llm.
Insomma, in un colpo solo Huawei intende sfoderare la sua personalissima risposta a Windows ma anche dimostrare che la Cina sul fronte tecnologico è oramai completamente emancipata dalla tecnologia americana, tanto sul fronte software (HarmonyOs, DeepSeek…) quanto su quello hardware, con chip realizzati internamente.
UN MONDO DIVISO, ANCHE NEI SISTEMI OPERATIVI
E se è vero che l’addio a Windows per Huawei rappresenterà una sfida immane al pari della decisione di recidere ogni cordone ombelicale con Android in campo smartphone e tablet (il sistema operativo di Redmond continua a dominare il mercato globale dei sistemi operativi desktop e laptop con una quota del 70,65% a febbraio 2025, secondo i dati di StatCounter), è altrettanto vero che le crescenti tensioni geopolitiche alimentate dallo stesso Trump aumentano la lista di Paesi che potrebbero decidere di non installare più software statunitensi nei PC della propria pubblica amministrazione.