Sul Monte di Mezzo, magnifico belvedere tra i Monti della Laga e il Gran Sasso

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Nelle giornate serene, dai 2155 metri del Monte di Mezzo, si ammira un panorama favoloso. A nord della cima, una dietro all’altra, si alzano le vette principali della Laga, dalla Cima della Laghetta al Gorzano, affiancate verso est dai selvaggi valloni del versante teramano del massiccio.
Dall’altra parte, sotto ai piedi di chi guarda, si distende il lago artificiale di Campotosto, il “piccolo mare” delle montagne d’Abruzzo. A sud, oltre la valle del Vomano, si vede gran parte della catena del Gran Sasso, dal Monte San Franco fino al Pizzo di Camarda e dal Monte Corvo fino alle Malecoste e al Corno Grande.     

La cima del Monte di Mezzo, interessante in tutte le stagioni, può essere raggiunta da diversi itinerari, con partenza dalla chiesa di Santa Maria Apparente (Campotosto), da Cesacastina o da Alvi. Il più facile e piacevole inizia nei pressi della diga sul Rio Fucino, incontra e segue per un tratto il Sentiero Italia e sale all’altopiano del Coppo da cui appare la catena del Gran Sasso.
Da qui, dei comodi pendii (erbosi con rare tracce di sentiero in estate, innevati e a pendenza moderata d’inverno) portano alla cresta del Peschio Menicone, magnifico belvedere, dove d’inverno si può normalmente arrivare con le ciaspole. Nella salita finale verso il Monte di Mezzo, un po’ più ripida, è bene utilizzare la piccozza e i ramponi.

L’itinerario: dal Lago di Campotosto al Peschio Menicone e al Monte di Mezzo

Partenza e arrivo: diga sul Rio Fucino (AQ)
Dislivello: da +630 a + 850 m
Tempo: da 3.30 ore a 5 (a/r)
Difficoltà: WT2 fino al Peschio Menicone, F per il Monte di Mezzo
Periodo consigliato: da dicembre ad aprile

Poco a nord della diga sul Rio Fucino, una ripida strada sterrata sale verso la montagna. Si segue questa via , che aggira un crinale e ne raggiunge una seconda, percorsa dai segnavia 301 e del Sentiero Italia. Si continua salendo a piedi o con le ciaspole nel bosco delle Cannavinelle, fino a un piccolo rifugio chiuso a chiave (1480 m). Delle ripide svolte portano all’altopiano del Coppo (1600 m, 0.45 ore), da cui si apre uno spettacolare panorama sul Gran Sasso. Chi cerca una passeggiata tranquilla può fermarsi in questo punto.
Si traversano la conca e la fascia di bosco che segue, si lasciano a destra dei paletti-segnavia che scendono in direzione di Alvi, si rientra nella faggeta e si sale a sinistra uscendo definitivamente dal bosco, in vista dei ripidi pendii del Monte di Mezzo che chiudono il vallone del Fosso Rubiata.
Senza raggiungere il vallone, che d’inverno può essere esposto a slavine, si sale a sinistra per gli ampi e poco ripidi pendii che conducono alla cresta sommitale del Peschio Menicone (1955 m, 1.15 ore), a picco sul Lago di Campotosto. E’ possibile concludere la gita qui, di fronte a un bellissimo panorama sul Gran Sasso e sul Lago.

L’itinerario prosegue sulla cresta, dove normalmente servono la piccozza e i ramponi. Scavalcato il Colle del Vento (2010 m) ci si affaccia su Campotosto. Nell’ultimo tratto si sale direttamente fino a una croce e poi alla cima di Monte di Mezzo (2155 m, 1 ora), da cui ci si affaccia sulle altre vette della Laga. Alle spalle si vede l’intera catena del Gran Sasso.
La discesa per lo stesso itinerario richiede 0.45 ore dal Monte di Mezzo al Peschio Menicone, e 1.30 ore da questo al punto di partenza.

Da vedere: Campotosto

Il lago artificiale di Campotosto è il più vasto dell’Abruzzo. Nella buona stagione, lo frequentano gli appassionati della canoa, del windsurf, della pesca e dei picnic all’aria aperta. La quota di 1313 metri garantisce frescura anche in piena estate.
Il bacino, occupato un tempo da acquitrini e torbiere, è stato trasformato in un lago artificiale dal 1939 per rifornire le centrali elettriche della Valle del Vomano. Esteso su 1400 ettari, fa parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Il lago ha tolto ai montanari le torbiere e le fabbriche di mattoni. Negli anni, però, l’afflusso di visitatori attratti dalle acque, dal fresco e dai prodotti tradizionali della zona ha compensato quanto era andato perduto.
D’inverno, la superficie ghiacciata del lago offre uno spettacolo inconsueto, i panorami verso il Gran Sasso, il Terminillo e la Laga sono notevoli tutto l’anno. Per gran parte dell’anno, il bacino è un’ottima palestra osservare gli uccelli. Sostano sulle sue acque lo svasso maggiore, la gallinella d’acqua, la folaga, il germano reale e il merlo acquaiolo.
Negli ultimi anni, Campotosto è stata martoriata dai terremoti. Dopo quello dell’Aquila del 2009, e quelli di Amatrice e dei Sibillini nel 2016, le scosse del gennaio 2017 hanno colpito duramente l’abitato. Simbolo della volontà della gente di resistere è la Fonte della Tessitura, la bottega dove Assunta Perilli realizza le sue coperte e i suoi scialli di grande eleganza. 

Come arrivare

La diga sul Rio Fucino (1327 m), sulla sponda orientale del Lago, si raggiunge dall’abitato di Campotosto o dalla statale 80, che si lascia poco a est (direzione di Teramo) del Passo delle Capannelle.

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