Lo scorcio dimenticato di Milano che nessuno vuole che tu conosca: la storia incredibile di Vicolo dei Lavandai

Nel cuore pulsante di Milano, tra grattacieli moderni e il frenetico ritmo della metropoli lombarda, si nasconde un angolo di storia che sembra essere stato risparmiato dal passare del tempo. Vicolo dei Lavandai, situato nel quartiere Navigli, rappresenta uno degli ultimi frammenti autentici della Milano di un tempo, un luogo che racconta storie di vita...

Mar 23, 2025 - 23:12
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Lo scorcio dimenticato di Milano che nessuno vuole che tu conosca: la storia incredibile di Vicolo dei Lavandai

Nel cuore pulsante di Milano, tra grattacieli moderni e il frenetico ritmo della metropoli lombarda, si nasconde un angolo di storia che sembra essere stato risparmiato dal passare del tempo. Vicolo dei Lavandai, situato nel quartiere Navigli, rappresenta uno degli ultimi frammenti autentici della Milano di un tempo, un luogo che racconta storie di vita quotidiana e tradizioni ormai dimenticate, recentemente restaurato.

Un tuffo nel passato milanese

Vicolo dei Lavandai si affaccia sul Naviglio Grande, in una zona che un tempo era il centro dell’attività lavandaia della città. Questo stretto passaggio, nascosto tra i palazzi di via Corsico, conserva ancora l’antico “lavatoio”, una vasca in pietra dove le “lavandaie” (lavandaie) milanesi lavavano i panni per le famiglie benestanti della città fino agli anni ’50 del secolo scorso.

La particolarità di questo vicolo è proprio il suo lavatoio perfettamente conservato, completo di pietra da lavare inclinata (la “píöra”) dove i panni venivano sfregati con il sapone prima di essere risciacquati nell’acqua del naviglio. È uno degli ultimi esempi rimasti di questa struttura, testimonianza di un mestiere ormai scomparso.

Il Vicolo dei Lavandai prende il nome non dalle lavandaie, ma dai lavandai, poiché nel XIX secolo erano principalmente uomini a occuparsi del servizio di lavaggio dei panni, organizzati in una vera e propria confraternita. Questa associazione, la Confraternita dei Lavandai di Milano, risale al 1700.

Sant’Antonio da Padova è il loro santo protettore, e a lui è dedicato un altare nella vicina Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio, situata a circa 100 metri dal vicolo, lungo l’Alzaia Naviglio Grande. Il ruscelletto, chiamato “el fossett” in dialetto milanese, è alimentato dalle acque del Naviglio Grande.

Un tempo, le lavandaie si inginocchiavano su un “brellin” di legno, strofinando i panni sugli stalli di pietra ancora visibili oggi nel vicolo. Il materiale utilizzato per il lavaggio, noto come “palton”, era una pasta semidensa a base di cenere, sapone e soda.

vicolo dei lavandai

@Tiago Silvia/Flickr

Il mistero del vicolo sopravvissuto

Ciò che rende Vicolo dei Lavandai veramente speciale è il fatto che sia sopravvissuto alla modernizzazione che ha investito Milano nel corso degli anni. Mentre gran parte dei navigli cittadini è stata coperta negli anni ’30 per lasciare spazio a viali e strade, e mentre il quartiere dei Navigli ha subito profonde trasformazioni, questo piccolo angolo è rimasto quasi intatto.

La leggenda vuole che il vicolo sia stato “dimenticato” dagli urbanisti durante i piani di riqualificazione, permettendogli così di conservare il suo aspetto originale. Altri sostengono che alcuni abitanti influenti dell’epoca abbiano lottato per la sua conservazione, consapevoli del valore storico di questo luogo.

La vita segreta del vicolo

Un altro elemento affascinante di Vicolo dei Lavandai è la sua atmosfera unica. Entrando in questo passaggio stretto e ombreggiato, il rumore della città moderna scompare improvvisamente, sostituito dal tranquillo scorrere dell’acqua del naviglio. Le mura antiche, le piante rampicanti e i dettagli architettonici originali creano un’atmosfera quasi magica, come se il tempo si fosse fermato.

Fino agli anni ’70, il vicolo ospitava la storica osteria “La Magolfa”, punto d’incontro per artisti, scrittori e intellettuali milanesi. Oggi, nella stessa posizione, si trova un locale che mantiene viva questa tradizione.

Scoperto ma non troppo

Nonostante sia ormai presente nelle guide turistiche più dettagliate di Milano, Vicolo dei Lavandai rimane sorprendentemente poco affollato. La sua posizione nascosta, accessibile solo attraverso un passaggio non immediatamente visibile da via Corsico, lo protegge dal turismo di massa. Molti milanesi stessi ignorano l’esistenza di questo gioiello storico, o ne hanno solo vagamente sentito parlare.
È proprio questa sua natura “segreta” a renderlo così speciale: un angolo autentico di storia milanese che resiste, quasi timidamente, all’ombra della Milano moderna e frenetica, pronto a raccontare le sue storie a chi ha la curiosità di cercarlo.

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