“Houthi arresi? In realtà per Trump quell’operazione militare costava troppo, così ha scaricato Israele e trovato l’accordo”
Lo rivela il New York Times citando ex funzionari voluti rimanere anonimi. Bombardare i ribelli yemeniti è costato 1 miliardo solo il primo mese, poi ci sono due Hornet in fondo al mare

Roma, 13 maggio 2025 - La campagna militare Usa contro gli Houthi è terminata perché alla fine, come ha detto il presidente Donald Trump, i ribelli yemeniti si sono arresi (o almeno hanno dichiarato di non prendere più di mira navi Usa e carghi internazionali)? Forse, ma il New York Times ha fatto due conti in tasca all'amministrazione Trump e, su suggerimento di ex e attuali funzionari voluti restare anonimi, ha scoperto che in realtà lo stop è arrivato per i costi sempre più elevati dell'operazione militare.
Così, anche senza una vera garanzia riguardo ai continui attacchi contro Israele o altri beni non statunitensi, Trump l'ha venduta come una vittoria sugli Houthi, fiaccati da due mesi di raid aerei. Ma il punto è, secondo il Nyt, che i ribelli sponsorizzati da Teheran continuavano a resistere, evitando che l'arsenale missilistico, ben nascosto in gallerie, venisse intaccato dai caccia delle US Navy.
L'operazione vedeva lievitare i suoi costi, oltre 1 miliardo di dollari solo nel primo mese, nel mantenere operative nel Mar Rosso due portaerei super tecnologiche come la USS Carl Vinson e la USS Harry S. Truman, e con la perdita nei vari raid di un consistente numero di droni Reaper e, colpo di grazia per il portafoglio del Pentagono, la distruzione di due caccia F/A-18 Super Hornet, da 60 milioni di dollari l'uno, spacciati come incidenti, ma con dietro forse zampino della forza militare Houthi, che tanto arretrata non è. Inoltre la crisi di Taiwan si è messa di traverso, infatti le forze armate Usa sarebbero a corto di munizioni, che potrebbero tornar utili per difendere Taiwan dalla Cina, in un futuro.
Da qui la via d'uscita cercata dal presidente Usa, e trovata grazie all'Oman, che ha lasciato di stucco l'alleato Israele (L'annuncio è arrivato pochi giorni dopo che un missile ha colpito l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv), che continua a intercettare missili lanciati dallo Yemen, ed è costretta a continuare a bombardare i ribelli filoiraniani per farli cessare.